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Repubblica/Firenze: Allarme di Marinelli l´università non ha soldi

Presentato il bilancio sociale: 560 milioni, l´1,2 del Pil provinciale

27/03/2007
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la Repubblica

"Così non possiamo andare avanti"

LAURA MONTANARI

L´impatto economico dell´università di Firenze sul territorio è di 560 milioni di euro, quattrocento dei quali per le sole spese dirette dell´ateneo (stipendi, servizi, bollette, tributi). In percentuale rappresentano l´1,2 per cento del Pil Provinciale. Sono i dati, illustrati ieri dal rettore Augusto Marinelli, del primo bilancio sociale dell´università. In aula magna, davanti alle autorità, al sindaco Leonardo Domenici, al presidente della regione Claudio Martini, il rettore ha raccontato com´è e cosa fa quel grosso motore economico che è l´ateneo. Non è mancato il momento dell´allarme rosso sul bilancio: Marinelli ha letto una parte della lettera scritta dalla conferenza dei rettori italiani al presidente del consiglio: «Nessun ateneo può reggere con le proprie risorse, e per più anni, a incrementi di spesa annuali e obbligatori del 4-5 per cento» e ha ribadito «l´insostenibilità del mancato finanziamento degli scatti stipendiali che nel caso di Firenze superano due volte l´incremento del Fondo di finanziamento ordinario. Credo che proprio in questo momento gli atenei debbano chiedere scelte chiare al governo».
Tra i dati significativi del bilancio, ci sono i traguardi della ricerca: 2400 docenti, 24 milioni di euro di finanziamenti nel 2005 (di cui 5 milioni da parte dell´ateneo), 27 brevetti attivi al 31 dicembre 2006. Negli ultimi cinque anni, i docenti ordinari sono cresciuti del 10,8 per cento (16,5 la media nazionale), gli associati del 6,3 (7,6 la media nazionale) i ricercatori soltanto del 4,7 (contro il 15 per cento della media italiana). Significa che ci sono state più promozioni, più scatti di carriera, rispetto ai nuovi reclutamenti: perché? A parte che i ruoli accademici sono diversi, dal rettorato si fa sapere che «costa di meno la chiamata di un idoneo alla cattedra di ordinario, rispetto al reclutamento di un nuovo ricercatore». Su questo tema il dibattito è aperto.
Gli studenti dell´ateneo fiorentino sono circa 60 mila, di cui 2300 stranieri. Crescono i laureati (dalle triennali, biennali o a ciclo unico), sono stati 8.865 nel 2005 e di queste ben 5.000 sono ragazze. Un dato sorprendente soprattutto se confrontato con le carriere che all´interno dell´ateneo parlano ancora molto maschile (dei professori emeriti premiati ieri per esempio, nessuna donna). Sono in calo i fuoricorso delle vecchie lauree. «Buono», secondo quanto detto dal rettore Marinelli, anche il rapporto docenti/studenti: 25,5 rispetto a medie nazionali del 30. Nel 2006 l´università ha finanziato per 1,6 milioni di euro eventi culturali in Toscana. «L´ateneo - dice Marinelli - si trova al centro di processi che caratterizzano quello che potrebbe essere chiamato distretto potenziale della conoscenza». Il legame con le città e con le industrie diventa una tappa decisiva, da qui l´investimento sulla Fondazione per la ricerca e gli spin-off. «La posizione della Crui è analoga a quella sostenuta dai sindaci durante l´approvazione della Finanziaria» ha spiegato il sindaco Domenici, mentre Martini ha parlato dello «scarto tra entrate e necessità degli atenei» aggiungendo che «serve più coordinamento» e rilanciando l´idea della giornata toscana per la ricerca con tutte le università del territorio.


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