Repubblica: Finiti i soldi per le scuole le supplenze sono a rischio
L´allarme lanciato da Lombardia e Emilia Romagna
ROMA - Salvo Intravaia
Tra poche settimane le scuole non potranno più pagare i supplenti. Il grido d´allarme arriva dai dirigenti scolastici della Lombardia e dell´Emilia Romagna e la questione arriva in Parlamento. Secondo la Cgil le scuole vantano un credito dal ministero dell´Istruzione di circa 250 milioni di euro. Il sottosegretario Pizza riconosce lo stato di sofferenza degli istituti italiani e chiama in causa il ministero dell´Economia.
Le prospettive per il 2009 non sono rosee: le scuole hanno i bilanci in sospeso, le visite fiscali stanno prosciugando le casse e gli organici verranno tagliati. È stato Fausto Gheller, dirigente dell´Ufficio scolastico provinciale di Lecco, il primo a denunciare la crisi finanziaria delle scuole. A fine dicembre ha inviato una lettera al ministero in cui segnalava la «difficile situazione degli istituti lecchesi» e un credito di oltre 3 milioni di euro. E pochissimi giorni fa, sono stati i dirigenti scolastici di Bologna e di Modena a puntare il dito contro il ministero: «mancano i fondi e a marzo non sarà possibile nominare i supplenti».
Nella scuola il meccanismo delle supplenze è piuttosto complicato: i più fortunati acciuffano una supplenza fino alla fine dell´anno e vengono pagati direttamente dal ministero dell´Economia; i meno fortunati devono accontentarsi delle supplenze di pochi giorni retribuite dalle scuole. Sono proprio queste ultime nell´occhio del ciclone.
Dal 2004 al 2008 il budget per le cosiddette supplenze brevi si è assottigliato, passando da 899 a 323 milioni di euro. Per attenuare la crisi economica delle scuole l´ex ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, sgravò a partire dal 2008 gli istituti dal pagamento delle supplenze per maternità e della tassa sui rifiuti. Contestualmente, il budget per le supplenze venne calcolato in base al numero dei docenti in servizio, incrementato al massimo del 50 per cento. Ma la situazione è rimasta critica e per fare fronte alle esigenze le scuole hanno dovuto attingere ad altri capitoli di spesa cumulando un credito enorme. «Il problema delle supplenze c´è - dichiara Massimo Di Menna della Uil scuola - ma non solo: dallo scorso anno le scuole devono pagare le visite fiscali e non si sa ancora di quanto saranno decurtati i bilanci». Per Francesco Scrima, leader della Cisl scuola, «le scuole già a febbraio incontreranno difficoltà a pagare i supplenti». «La settimana prossima - continua- rappresenteremo il problema al ministro Gelmini».
A viale Trastevere sono consapevoli del problema ma hanno le mani legate. Lo scorso 12 dicembre il deputato del Pd Lucia Codurelli aveva presentato un´interrogazione in commissione Cultura. La risposta del ministero è arrivata quattro giorni fa. «Con riferimento al 2008 - risponde il sottosegretario, Giuseppe Pizza - il ministero ha effettuato un monitoraggio delle spese imputabili al fondo per il funzionamento delle scuole ritenute assolutamente incomprimibili», tra le quali proprio quelle relative alle supplenze brevi. «Tale accertamento - prosegue il sottosegretario - ha evidenziato, in effetti, un´insufficienza degli stanziamenti di bilancio» segnalata «tempestivamente al ministero dell´Economia». Per il solo 2008 le scuole sono in attesa di 137 milioni che potrebbero arrivare a breve. E per il 2009? «La situazione è drammatica», spiega Mimmo Pantaleo della Flc Cgil. «Le scuole - spiega - non possono fare i bilanci perché non conoscono l´entità dei finanziamenti statali, verranno liquidati migliaia di precari e l´introduzione del "maestro di riferimento" alla primaria determinerà un vistoso calo della qualità».