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Repubblica-Epifani sigla la pace tra Cgil e Quercia

Epifani sigla la pace tra Cgil e Quercia da Pesaro a Roma Il segretario di Corso d'Italia: il lavoro è tornato in primo piano. Ma Fassino: la mia linea era già quella ROBERTO MANIA ...

06/02/2005
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la Repubblica

Epifani sigla la pace tra Cgil e Quercia
da Pesaro a Roma

Il segretario di Corso d'Italia: il lavoro è tornato in primo piano. Ma Fassino: la mia linea era già quella
ROBERTO MANIA

ROMA - La Cgil non è più la minoranza dei Ds. Con il suo intervento di ieri al congresso dei Democratici di sinistra, Guglielmo Epifani ha chiuso la stagione delle contrapposizioni politiche tra il sindacato e il partito. Nessuna abiura per le scelta di Pesaro nel 2001 che portò tutto il gruppo dirigente di Corso d'Italia a schierarsi con l'allora segretario generale Sergio Cofferati e a sostenere la mozione del "Correntone", ma la conclusione di un percorso per la "risindacalizzazione" della sua organizzazione. Ieri il segretario della Cgil è tornato ad essere "soltanto" il capo del sindacato vicino ai Ds. "Abbiamo - ha detto - funzioni distinte, ma uguali responsabilità. E un problema identico: dare nella propria sfera di competenza una risposta ai tanti problemi del Paese". L'obiettivo comune della Cgil e del centrosinistra diventa ora quello di vincere le elezioni del 2006, proprio nel centenario della nascita della confederazione sindacale.
È alla fine del suo discorso che Epifani (al suo esordio da leader della Cgil ad un congresso della Quercia) affronta il nodo di Pesaro. Lo fa rivendicando i risultati di "quella battaglia", evidenti - a suo dire - nella relazione del segretario Piero Fassino e soprattutto nei passaggi dell'intervento di Massimo D'Alema, con quell'insistenza sulla "dignità del lavoro" e sulla nuova questione salariale che a molti ha fatto venire in mente proprio i temi a sostegno dei quali Cofferati schierò la Cgil nel 2001. Ora il lavoro, soprattutto quello dipendente e mal retribuito, è tornato ad essere centrale nella strategia dei Ds; e la Cgil di Epifani fa un passo indietro, ma senza strappi.
L'isolamento - anche fisico - del gruppo dirigente sindacale rispetto a quello del partito andato in onda a Pesaro non si ripete al Palasport di Roma. Epifani riceve dieci applausi durante il suo intervento. Fassino si complimenta ma sussurra all'orecchio del sindacalista di aver sempre pensato le stesse cose. "Non è vero - gli dice - che ho cambiato idea in questi quattro anni". Epifani ricambia con un sorriso, scende dal palco per ricevere l'abbraccio degli altri dirigenti della Cgil, anche di quelli che ancora stanno con la minoranza.


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