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Repubblica: E il castigliano sta conquistando il Belpaese nelle scuole scatta la caccia ai professori

Se la Spagna, è diventata una delle mete turistiche più gettonate fra i giovani, il castigliano, sua lingua ufficiale, sta conquistando gli studenti di tutta Italia

26/09/2006
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la Repubblica

TERESA MONESTIROLI

MILANO - Se la Spagna, è diventata una delle mete turistiche più gettonate fra i giovani, il castigliano, sua lingua ufficiale, sta conquistando gli studenti di tutta Italia. Soprattutto quelli delle medie dove la domanda di spagnolo come seconda lingua - diventata obbligatoria con la riforma Moratti - cresce continuamente. A scapito di francese e tedesco considerate difficili e poco utili in un mondo dove l´esperanto è l´inglese e Cervantes potrebbe viaggiare per ventitré paesi senza problemi di comunicazione. «Ad avvicinare i giovani allo spagnolo è la musica, oltre alla leggenda che sia una lingua più facile delle altre - spiega Marta Gomez, insegnante madrelingua -. La radice latina aiuta nella comprensione, ma in realtà è piena di insidie: dai verbi irregolari al congiuntivo fino ai falsi amici, quelle parole uguali all´italiano ma con un significato diverso».
A raccontare una scuola che cambia sono i dati. In Italia, alle media, gli studenti che fanno spagnolo sono più che raddoppiati. Se nel 2004 erano 64.500, l´anno successivo sono saliti a 141.800. E per il 2006 ci si aspetta un ulteriore aumento. Anche il numero delle scuole è cresciuto: erano 1.174 nel 2004, sono diventate 1.449 l´anno scorso. Fra le regioni dove si è registrato l´incremento maggiore c´è la Lombardia (in un anno gli studenti sono passati da 15mila a 32mila), il Lazio (da 11.500 a 27.500), il Veneto (da 6.000 a 13.500), l´Emilia Romagna (da 4.500 a 10mila). Al contrario, non sono cresciute nella stessa proporzione il francese e il tedesco, passate rispettivamente da 830mila alunni a un milione e da 87mila a 120mila.
A Milano i ragazzi che, al momento dell´iscrizione, hanno scelto lo spagnolo sono quadruplicati in tre anni: erano 3.400 nel 2004, sono 12 mila quest´anno. Con il risultato che i dirigenti scolastici non sono in grado di soddisfare tutti. «Non è facile convincere le famiglie che il francese e il tedesco sono ancora attuali - spiega Maria Grazia Vinciguerra, preside della media di via Zuara - Il tedesco è un ottimo esercizio di logica. Noi abbiamo due prime, ma è una gran fatica riempirle». La stessa cosa succede nelle altre città, come Roma dove gli alunni che studiano spagnolo erano 10mila nel 2004 sono diventati 23mila nel 2005 o Firenze dove quest´anno saranno in 5.000 contro 3.000. Il boom di domande mette in allarme i provveditori di tutta Italia. «Non ci sono i professori per coprire tutti i posti - racconta Antonio Zenga, a capo del Csa di Milano -. Finite le graduatorie toccherà ai dirigenti delle scuole nominare i supplenti annuali, anche fra i non abilitati». Succede, per esempio, a Venezia, alla media Einaudi dove le ore di spagnolo 38 (21 classi) - quelle


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