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Repubblica: "È finito il sindacato del ´900. Basta divisioni, bisogna saper rischiare"

Epifani: la Cgil ora deve cambiare

01/06/2008
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la Repubblica

"Bisogna stare sempre più sul territorio, sempre più nella fabbrica, ma serve più attenzione al livello europeo e internazionale"
ROBERTO MANIA

ROMA - La Cgil apre una nuova fase. Punta a rafforzare le sue strutture territoriali e avvia il rinnovamento dei gruppi dirigenti. Guglielmo Epifani, leader del sindacato, ha chiuso ieri alla Nuova Fiera di Roma la conferenza di organizzazione con una maggioranza dell´80 per cento sul documento conclusivo. L´opposizione, guidata di fatto da Gianni Rinaldini leader della Fiom, si è astenuta e si è attestata intorno 17 per cento. L´ala radicale di Giorgio Cremaschi ("Rete 28 aprile") ha votato contro, raccogliendo poco più del due per cento. Bocciata (163 sì contro 561 no) la proposta di Rinaldini, sulla quale era convenuta l´area di Cremaschi, di modificare il documento con Cisl e Uil sulla riforma dei contratti.
Epifani ha così difeso con nettezza, con passione e tra gli applausi la sua linea. Ha chiesto ai più riottosi della sua organizzazioni a «non chiudersi inutilmente nella casamatta». «Perché - ha detto - quando hai davanti un quadro difficile come quello di oggi, bisogna rischiare, non stare fermi». Dunque non si torna indietro, al di là dei differenti giudizi sulla prime misure del governo sull´abolizione dell´Ici e la detassazione di una parte degli straordinari. L´unità con la Cisl di Bonanni e la Uil di Angeletti è oggi un tassello decisivo nell´azione della Cgil. Tanto più - come hanno detto in tanti dal palco della tre giorni della conferenza di Roma - dopo il «terremoto politico» provocato dalle elezioni. Dal 9 o 10 giugno comincerà il difficile confronto con la nuova Confindustria di Emma Marcegaglia. Ed è una partita che Epifani, questa volta, vuole giocare fino in fondo.
Il segretario della Cgil ha ammesso, in un´analisi preoccupata sugli effetti di una globalizzazione senza regole, le difficoltà che incontrano dovunque le organizzazioni sindacali. Ma con questi cambiamenti - ha detto - si devono fare i conti. Perché - ha spiegato - «è finito il sindacato del ‘900». «Quel sindacato che si è sviluppato intorno alla fabbrica e allo stato-nazione. Oggi deve stare sempre più sul territorio, sempre più nella fabbrica, ma deve uscire dai confini dello stato-nazione. Serve più attenzione al livello europeo e internazionale». E a Rinaldini che aveva messo in guardia dall´idea che si possa pensare che il sindacato se la passa bene mentre i lavoratori sono in difficoltà, Epifani ha replicato: «Voglio dire a Gianni che non ho mai pensato che ci possano essere monaci poveri e conventi ricchi perché non è possibile. Il sindacato dei lavoratori ha gli stessi problemi dei lavoratori».
Di fronte ad una stagione di cambiamento affiorano come sempre nella Cgil nuove tensioni nelle quali si mischiano questioni di strategia politica con i ricambi. Nella nottata tra venerdì e sabato la discussione all´interno della commissione politica è stata accesa tra chiedeva di aprire un confronto sulla strategia, quasi una sorta di dibattito congressuale, e chi (gli uomini di Epifani) negava tale necessità. «Non siamo in un congresso permanente», ha ribadito ieri dal palco il segretario generale. Il compromesso, alla fine, è stato trovato con l´impegno a convocare prossimamente la conferenza di programma. La lotta per l´ingresso nella segreteria confederale è ancora aperta, ma Epifani farà sentire il suo peso: «Il segretario generale è qui e, se lo volete, qui resterà». Tre sono le caselle da coprire: quella di Carla Cantone che andrà a dirigere il sindacato dei pensionati (lo Spi), e quelle di Paolo Nerozzi e Achille Passoni che sono stati eletti nelle file del Pd. Mentre appare scontata la "promozione" di Susanna Camusso, attuale segretario della Lombardia e che molti nella confederazione indicano come la candidata più forte per la successioni a Epifani (il cui mandato scade nel 2010), restano incertezze per gli altri. In lizza ci sono Enrico Panini, segretario della federazione della scuola, Agostino Megale, presidente dell´Ires, il centro di ricerche della Cgil, Carlo Podda, leader della Funzione pubblica, Fabrizio Solari e Valeria Fedeli, rispettivamente segretari dei trasporti e dei tessili.


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