ROMA - «Noi che abbiamo scritto la lettera ai genitori non siamo né sindacalisti né politici e ci assumiamo tutti i giorni oneri e onori del nostro lavoro. Siamo del tutto favorevoli ad essere giudicati in base ai risultati». Risponde seccamente alle critiche del ministro Gelmini Paolo Mazzoli, presidente dell´Associazione scuole autonome del Lazio (270 istituti del Lazio) e parla a nome di tutti gli altri dirigenti.
Il ministro vi contesta un´incapacità di gestione...
«Insieme alla responsabilità dei risultati occorre riconoscere ai dirigenti i mezzi per poterli conseguire. La lettera che abbiamo scritto ai nostri utenti non è una lettera contro la nostra amministrazione perché noi siamo parte dell´amministrazione. Informa solo del rischio dello scadimento dei servizi».
Avete informato il ministero di queste carenze?
«Il ministro conosce benissimo quali problemi affliggono le scuole perché li abbiamo segnalati sempre e nei modi dovuti. Ho scritto personalmente alla dirigente delle politiche finanziare del ministero. Ma finora non abbiamo ricevuto risposte concrete».
Quali risposte aspettavate?
«Le scuole hanno centinaia di migliaia di euro di credito dal ministero, nel Lazio 170 milioni di euro. Per i corsi di recupero obbligatori per i ragazzi delle scuole superiori, ad esempio, non abbiamo un euro».
Il ministro ha invitato i dirigenti che "non sanno fare il loro mestiere" a dimettersi. Che cosa risponde?
«Si deve dimettere il dirigente demotivato o incapace. Noi non ci sentiamo né l´una né l´altra cosa, Vorremmo soltanto far bene un lavoro al quale teniamo molto».
(a. m. l.)
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