Repubblica-Due insegnanti assunti per un anno licenziati il primo giorno di scuola

Pagina IX - Bologna
Il caso al liceo artistico: avevano ricevuto un incarico per una supplenza fino a giugno 2006
Due insegnanti assunti per un anno licenziati il primo giorno di scuola
Si tratta di nomine fatte per errore: le loro cattedre da 18 e 10 ore non ci sono
I due precari: "L'abbiamo saputo per caso. Ci hanno detto che sbagliare è umano"
ILARIA VENTURI

SI sono presentati a scuola il primo settembre. Contenti di una nomina per una supplenza annuale al liceo artistico che attendevano da anni. Finalmente. Hanno partecipato al collegio dei docenti presentandosi ai colleghi. "Ben arrivati, grazie". Poi la doccia fredda, voci di corridoio successivamente confermate dal preside: saranno licenziati ancor prima dell'inizio delle lezioni che al liceo, da quest'anno traslocato nella sede dell'ex Tanari, partiranno martedì prossimo.
Il caso kafkiano ha coinvolto due insegnanti. Che ora denunciano: "Siamo spaesati, arrabbiati, ci sentiamo presi in giro. E' un danno economico, professionale, d'immagine: non ci sono parole". Dante Pelagatti e Giovanni Bolognesi non ci vogliono credere. Anche perché ufficialmente nessuno ha ancora revocato il loro incarico. Ma è sicuro che le loro nomine sono state fatte per errore: le loro due cattedre in discipline pittoriche al liceo artistico rispettivamente da diciotto e dieci ore non ci sono. "E' una follia, è la dimostrazione di quanto siano fuori luogo i trionfalismi dei dirigenti, non va tutto bene nella scuola, tuteleremo fino in fondo questi insegnanti", attacca Nara Orsi, segretario Cgil della Federazione dei lavoratori della conoscenza. Dell'errore si è accorta la segreteria didattica del liceo nel mettere a punto l'orario. Troppe ore in discipline pittoriche, come è possibile? E infatti di cattedre ne era prevista solo una, non tre. Ma le nomine erano state fatte il 31 agosto per tre nuovi insegnanti.
Dante, 43 anni, supplente da oltre dieci anni, è disegnatore archeologico, artista ("di sola scuola, da precari, non si vive"): per lui questa era la prima nomina annuale. Giovanni, artista, scenografo, insegna da precario da oltre vent'anni, "con interruzioni, perché non si può vivere elemosinando", negli ultimi due anni ha insegnato educazione artistica alle medie di Castenaso. "Mi avevano chiamato, ho preferito invece il posto nella classe di concorso in discipline pittoriche, a Bologna c'è solo un liceo artistico, è difficile entrare. Ho rinunciato anche ad altre graduatorie per questo posto. Era il salto di qualità, anche per avere più punteggi per le graduatorie all'estero", racconta.
Ora sono allibiti: "L'abbiamo saputo per caso, siamo andati dal preside e ci ha detto che non c'erano le cattedre. Al Csa ci hanno risposto che un errore è umano". I casi come questi a Bologna sono cinque, denuncia la Cgil scuola. Le nomine annuali sono a carico della Rete delle scuole supportata dal Csa: sono i singoli istituti a segnalare il numero di ore e le cattedre necessarie e da lì parte la procedura di nomina. Paolo Marcheselli, dirigente del Csa, replica: "E' evidente che c'è un grande rammarico di fronte a questi casi, ma l'amministrazione ha il dovere morale di correggere gli errori. Faremo tutto il possibile per venire incontro a questi insegnanti andando a vedere, insieme a loro, come uscire da questa situazione nell'ambito delle ore disponibili. Di fronte a 3.171 nomine fatte in tempi stretti alcuni errori non mi sembrano comunque possano compromette il risultato positivo ottenuto".