Repubblica - Cronaca di una giornata caldissima sul rinnovo del contratto

Cronaca di una giornata caldissima sul rinnovo del contratto
Il vertice fallito, l'alt di Confindustria, l'irritazione dei sindacati
Statali, Berlusconi contro i sindacati
"Irresponsabili, troppi 111 euro"
Alemanno: "Nuove verifiche sulle compatibilità economiche"

Savino Pezzotta
ROMA - Il vertice di governo va a vuoto. Confindustria lancia avvertimenti all'esecutivo. La Lega punta i piedi. I sindacati sono pronti allo sciopero generale. Sul contratto degli statali si resta in alto mare. Non c'è accordo, e non si vede la fine di questa estenuante trattativa. Ecco le tappe di una giornata caldissima.

Nulla di fatto al vertice. Finisce senza accordo il vertice convocato in mattinata da Berlusconi a Palazzo Grazioli. Ci sono lo stesso premier, Siniscalco, Baccini, Alemanno, Calderoli e Maroni. Alla fine Baccini dice: "Speriamo che prevalga il buon senso".

Confindustria sulle barricate. Da viale dell'Astronomia, poco dopo la chiusura dell'incontro a Palazzo Grazioli, arriva una nota durissima: "Siamo sconcertati e preoccupati per l'andamento della trattativa; occorre operare con il massimo di attenzione ai problemi di compatibilità della finanza pubblica e delle scarse risorse esistenti e soprattutto con riferimento alle esigenze di competitività complessiva del sistema paese". In sostanza, gli imprenditori temono che aumenti troppo consistenti per il pubblico impiego inneschino una corsa al rialzo degli stipendi anche nel settore privato.

La Lega forza sui tempi. Il comunicato della segreteria del Carroccio parla chiaro: il rinnovo del contratto degli statali non può possa prescindere da una decisione complessiva sulle iniziative di rilancio della politica economica con particolare riferimento al sostegno alle imprese e alla famiglia. Dunque, per andare al rinnovo, bisogna anticipare il Dpef a maggio.

I sindacati: "Pronti allo sciopero". Lo dice il segretario della Fp-Cgil, Carlo Podda. Mentre il leader della Cisl, Savino Pezzotta, attacca la Confindustria: "Le sue interferenze non servono, sono sbagliate nel merito e nel metodo. Quanto chiediamo per i dipendenti pubblici è uguale a quanto concordato per i privati. La Confindustria deve calmarsi, deve moderare i toni, perchè se cerca di impedire il rinnovo del contratto del pubblico impiego, lo sciopero lo facciamo contro di loro".

"Ci vogliono nuove verifiche". In serata, una dichiarazione del ministro Alemanno (An) fa capire quanta tensione ci sia tra gli alleati di governo sulla questione. "Al di là di ogni tentativo propagandistico della Lega di appropriarsi della leadership del fronte cosiddetto 'rigorista' - dice - le condizioni per chiudere il contratto sul pubblico impiego pongono dei problemi alle compatibilità economica della prossima Finanziaria. E' per questo che il governo, pur mantenendo fermo l'impegno politico di chiudere il contratto, ha bisogno di un'ulteriore verifica sulle risorse disponibili alla luce degli altri impegni presi con il documento programmatico".

Berlusconi, "Richieste irresponsabili". La richiesta dei sindacati di un rinnovo del contratto degli statali sulla base di un aumento di 111 euro è da "irresponsabili". Così Silvio Berlusconi avrebbe commentato il serata, durante la cena romana dei parlamentari azzurri alla quale ha partecipato. Il premier ha ribadito che da parte del governo c'è la volontà di aggiungere ai 95 euro inizialmente previsti qualche euro in più. "Ma oltre non si può andare, perché - ha aggiunto Berlusconi - c'è da tener conto anche dei contratti dei privati e degli effetti negativi sulla finanza pubblica".

(11 maggio 2005)