Repubblica: "Così i prof aiutavano i raccomandati"

L´ERRORE

Test truccati, 15mila e-mail di protesta. Messina, blitz della Finanza

La denuncia: "Ho visto il padre di una collega assistere alla prova della figlia. Scatoloni con i plichi già aperti quando siamo arrivati"
L´Udu: "Prove irregolari e quindi da annullare. Avvieremo una campagna contro il numero chiuso che è incostituzionale"
CARLO PICOZZA

ROMA - Quindicimila e-mail contro i test di ammissione nelle facoltà di Medicina (tremila solo ieri) sono arrivate all´Udu, l´Unione degli universitari, che sta raccogliendo «migliaia di adesioni» per un ricorso al Tar. «Chiediamo l´annullamento di tutte le prove perché inficiate da molte irregolarità», spiega il coordinatore nazionale del "sindacato" degli studenti Daniele Giordano che annuncia «una campagna contro il numero chiuso che è incostituzionale» e una manifestazione, martedì pomeriggio sotto il ministero, «per un patto su legalità e accesso da proporre al Parlamento».
Dai messaggi online e da decine di esposti alle procure della Repubblica, emergono ora presunti illeciti negli atenei di Roma, Napoli, Brescia, Foggia, Campobasso, Bologna. Così, alle inchieste sulle irregolarità delle prove per l´ingresso nelle facoltà di Medicina di Bari, Ancona, Chieti-Pescara e Catanzaro, si aggiungono adesso denunce e sospetti da altri atenei, che allargano lo scandalo del pilotaggio dei "concorsi" pubblici. A Messina, intanto, le fiamme gialle hanno acquisito dalla presidenza gli atti del concorso di ammissione dopo la denuncia di un candidato. E nella capitale la procura ha aperto un fascicolo sulle "lauree facili" (conseguite anche con un solo anno di corso cumulando "crediti" e "sconti") in due università non statali. Convocherà come teste il ministro dell´Università che aveva chiesto l´intervento dei giudici dopo un´inchiesta del Tg1.
«Un professore della commissione - scrive A.T. dalla Sapienza di Roma - suggeriva le risposte ad alcuni colleghi. Ad altri studenti è stato consentito di completare i test anche a tempo scaduto». «I plichi - denuncia F.P. dalla Federico II di Napoli - sono arrivati in aula in una scatola aperta: ne mancavano sette, arrivati in un secondo momento nonostante la commissione conoscesse bene il numero dei candidati: 87, non 80». E il suo collega C.E. aggiunge: «Alcuni, inviavano sms con il numero di codice della loro busta per ottenere pronte risposte». «I commissari consentivano di andare in bagno con cellulare e fogli», segnala C.S. da Campobasso facendo eco ad analoghe segnalazioni arrivate da Brescia e Napoli. «Perché - chiede M.M. da Foggia - durante la prova, quattro candidati sono stati spostati in un´aula separata?». E L.M. aggiunge: «Una professoressa di Biologia, nella stessa aula della figlia, ha passato a questa le risposte». «I candidati - scrive D.F. da Palermo - hanno potuto scegliere il posto desiderato e nei corridoi ai quali si affacciano le aule c´erano altri studenti in comunicazione costante con alcuni candidati». «Alla consegna del compito - scrive A.A. da Brescia - i commissari mi hanno invitato a tirare fuori dalla busta i fogli: metta solo la firma, mi hanno detto, al resto, pensiamo noi». Anche a Studenti.it, il sito telematico più "battuto" dai giovani delle superiori e dell´università continuano ad arrivare messaggi di proteste e denunce. Da Bologna J.A. scrive: «Ho visto candidati con doppio foglio, il padre di una collega assistere alla prova della figlia. Gli scatoloni delle buste con i plichi erano già aperti quando siamo arrivati». Da Catania, C.D. aggiunge: «In aula c´era chi telefonava, chi usava la calcolatrice e altri ausili elettronici».