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Repubblica-Cofferati attacca Cisl e Uil "Hanno fatto incontri segreti"

La replica: ha rifiutato riunioni unitarie. La Margherita: bene la retromarcia del governo Cofferati attacca Cisl e Uil "Hanno fatto incontri segreti" "Noi pronti allo sciopero". Rivolta intern...

01/06/2002
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la Repubblica

La replica: ha rifiutato riunioni unitarie. La Margherita: bene la retromarcia del governo
Cofferati attacca Cisl e Uil "Hanno fatto incontri segreti"
"Noi pronti allo sciopero". Rivolta interna contro Angeletti

RICCARDO DE GENNARO

ROMA - Il mancato incontro tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil prima del vertice a Palazzo Chigi aveva fatto intendere che i rapporti tra le tre confederazioni erano giunti al livello di guardia. Dopo la riunione con il governo si può ora parlare, senza esitazioni, di una spaccatura traumatica, che rischia di avere pesanti ripercussioni anche all'interno di una delle tre organizzazioni, la Uil. Nelle tre conferenze stampa separate, che hanno fatto seguito all'incontro, tra Cofferati, Angeletti e Pezzotta sono, come si suol dire, "volati gli stracci". Le accuse della Cgil a Cisl-Uil, e viceversa, sono state durissime ed è fin d'ora molto difficile immaginare quale unità potrà trovare il sindacato ai tavoli su Mezogiorno, Fisco e sommerso ai quali parteciperà anche la Cgil.
Quello che ha proposto il governo su articolo 18 e arbitrato, dice Cofferati, non è lo stralcio che avevamo chiesto con lo sciopero generale: "Le altre confederazioni, però, fanno una valutazione diversa. Noi ne prendiamo atto - ha precisato - ma pensiamo che sia un grave errore quello che commettono assumendo un atteggiamento difforme da quello mantenuto fino alla proclamazione dello sciopero generale unitario del 16 aprile". Né "sorpreso", né "arrabbiato" per il nuovo atteggiamento di Cisl-Uil, Cofferati - che denuncia la "prevalente intenzione di escluderci dal confronto" - non rinuncia ad attaccare: "Diciamo che ce lo aspettavamo, d'altronde ci sono stati incontri ai quali noi non abbiamo partecipato e di cui i giornali hanno dato buon conto". A questo punto, la Cgil andrà avanti da sola: l'11 e 12 giugno il direttivo deciderà "le nuove iniziative di mobilitazione e di lotta per contrastare l'azione del governo", che comprenderanno anche il ricorso a "un altro sciopero generale".
Per Pezzotta e Angeletti, lo sciopero del 16 è più che sufficiente: "Ha costretto il governo a riaprire il tavolo di confronto". Quanto alle accuse di Cofferati, Angeletti ribatte: "È piuttosto Cofferati a fare un grave errore politico se sostiene che uno sciopero di proporzioni uniche non ha sortito effetto". L'ipotesi di una lunga e articolata trattativa sotterranea di Cisl e Uil, adombrata da Cofferati, non è altro, per Angeletti, che "un'insinuazione". Poi contrattacca: "Siamo noi, semmai, che avevamo chiesto alla Cgil di vederci prima del vertice, ma il loro vicesegretario generale ci ha fatto sapere che la Cgil non aveva tempo né il 30, né il 31". Il segretario generale della Uil assicura che "noi non facciamo accordi segreti" e, velenosamente, ricorda che "la Uil non ha mai parlato di complotto neppure quando aveva il sospetto che la Cgil potesse aver preso accordi con passati governi di centrosinistra".
Angeletti, ora, dovrà però affrontare problemi non da poco: a parte i rapporti con la Cgil, sono a rischio anche quelli interni alla sua organizzazione. I segretari confederali Lotito e Pirani hanno già aperto il fuoco su di lui: "La firma del verbale d'intesa, che non è stata comunicata alla direzione nazionale e che impegna la Uil anche a un confronto sulle modifiche all'art. 18 dello Statuto è un atto grave e si colloca fuori dai mandati ricevuti dal congresso di Torino e nel Comitato centrale del 21 maggio". La spaccatura nella Uil rischia di avere ricadute "a cascata" fino nei luoghi di lavoro: la Fiom già invita i delegati di Fim e Uilm a dissociarsi dalle loro confederazioni e scioperare con la Cgil. La Margherita, tuttavia, corre in soccorso della Cisl: "Sui temi del mercato del lavoro riteniamo che sia inopportuno rifiutare a priori la trattativa", dicono Treu e Letta. I quali sottolineano che la cosa più importante è la riapertura del dialogo con il governo.


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