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Repubblica-Ciampi:"Soldi alla scuola per lo sviluppo"

Il capo dello Stato ha concluso la visita in Sicilia con un appello allo Stato, agli enti locali e agli studenti "Soldi alla scuola per lo sviluppo" Ciampi: i sostegni servono ma ci vuole anche...

18/11/2004
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la Repubblica

Il capo dello Stato ha concluso la visita in Sicilia con un appello allo Stato, agli enti locali e agli studenti
"Soldi alla scuola per lo sviluppo"
Ciampi: i sostegni servono ma ci vuole anche l'iniziativa del Sud

misure urgenti C'è il senso di urgenza di interventi da parte delle autorità di governo, vicine e lontane, per abbreviare i tempi di recupero del ritardo dello sviluppo Non bisogna affidarsi però solo agli aiuti che piovono dall'alto
DAL NOSTRO INVIATO
SILVIO BUZZANCA

ENNA - "Carlo, di nipoti ne abbiamo già tre: ci bastano". Franca Ciampi interrompe scherzosamente il marito-presidente della Repubblica che di fronte agli studenti dell'Università Kore di Enna assiepati in un'aula aveva appena detto di avere "l'animo colmo di gioia di fronte a tanti giovani, a voi che potreste essere tutti miei nipoti". Fuori programma che ha scatenato un lungo applauso e che dà il segno della seconda giornata siciliana del capo dello Stato. Un bagno di folla giovanile, migliaia di universitari che lo hanno accolto con un tifo da stadio. Un'occasione che Ciampi ha sfruttato per lanciare un altro messaggio "pesante" al mondo politico che si accapiglia intorno alla Finanziaria. Rivolto agli studenti che gli hanno chiesto di essere garante dei loro sogni, ha risposto che "il primo dei nostri doveri è di darvi scuole di ogni ordine e grado che vi consentano di sviluppare tutto il potenziale della vostra intelligenza, della vostra voglia di fare".
Il presidente della Repubblica ha insistito molto su questo concetto, ha ripetuto che "rendere più facile l'accesso ad un'educazione universitaria, o comunque professionalmente elevata, è un dovere" della classe dirigente del paese. "Poi sta a voi ? ha detto ai ragazzi - impegnarvi, cari giovani, con tutte le vostre forze e la vostra fantasia". Parole importanti mentre si discutono ipotesi di tagli ai fondi del ministero dell'Istruzione, si parla di drastiche riduzioni del personale scolastico.
Il campus di Enna è infatti l'ultima università nata in Sicilia ed è un fiore all'occhiello dell'isola. Un'istituzione nata come luogo di formazione di una nuova classe dirigente capace di cogliere le occasioni di sviluppo della Sicilia. Ma questa terra, lo ricordano tutti, è terra di emigrazione. E sarebbe paradossale formare giovani di alto livello culturale e professionale e poi lasciarli partire.
Ciampi riprende allora il discorso di Caltanissetta e ribadisce che lo Stato e il governo devono fare tanto per creare strade e infrastrutture, devono lavorare per eliminare in tempi brevi il gap con altre aree del paese. Il presidente della Repubblica ieri ha però aggiunto un capitolo al libro dei suggerimenti sullo sviluppo possibile. Rivolto ai giovani e agli amministratori locali. Quando pensate ad un futuro migliore, ha detto Ciampi, non affidatevi "soltanto o soprattutto agli aiuti che piovono dall'alto. Perché se tale fosse il nostro stato d'animo, quegli stessi aiuti sarebbero controproducenti, avrebbero un effetto negativo, disincentivante". C'è bisogno, ha continuato Ciampi di un lavoro integrato fra il potere locale e il privato. Qui, ha concluso il capo dello Stato, da quello che ho sentito "i progetti che state discutendo vanno nella giusta direzione".
Ciampi ha dispensato inoltra altri consigli ai giovani. Ha ripescato i suoi ricordi giovanili e ha strappato un'ovazione quando ha detto che a signora Franca l'ha conosciuta sui banchi universitari e che sono sposati da 58 anni. Ma ha detto soprattutto che l'università deve essere un luogo di una crescita civile. Un luogo dove dialogare, parlare del futuro, dei progetti dei sogni. Noi, ha concluso, vi abbiamo assicurato la libertà e la pace in Europa, ma "mi chiedo se abbiamo fatto abbastanza per voi". Quello che vi chiedo, ha concluso Ciampi, è di "non disperare mai, traete dai momenti peggiori la forza per andare avanti". Liberandosi da antichi pregiudizi per cui in Sicilia alcune cose non si possono fare.


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