FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3796503
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Caro Augias

Repubblica-Caro Augias

C aro Augias, sere fa sono capitato in televisione su un gioco a quiz tra i più popolari e posso dire d'esser rimasto senza parole. La concorrente, una bella ragazza di una ventina d'anni, p...

05/06/2005
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

C aro Augias, sere fa sono capitato in televisione su un gioco a quiz tra i più popolari e posso dire d'esser rimasto senza parole.
La concorrente, una bella ragazza di una ventina d'anni, probabilmente diplomata e certamente con velleità paraculturali dato che concorreva a quiz di tipo paraculturale, alla domanda se conoscesse il film di Chaplin "La febbre dell'oro" ha risposto con grande tranquillità di no. Costretta a scegliere tra un'ambientazione in Alaska o in Florida, è dovuta ricorrere all'aiuto del pubblico che con lievissima maggioranza ha suggerito (correttamente) Alaska. Alla domanda successiva le sono stati indicati quattro titoli di libri di autori famosissimi uno solo dei quali italiano: quale? Stessa perplessità, alla fine soltanto l'aiuto da casa ha sciolto il dubbio se fosse italiano l'autore di "Tre uomini in barca" (Jerome) o di "Uomini e no" (Vittorini).
Dobbiamo disperare? Lei dirà: era una bella ragazza di vent'anni, che pretende, avrà altro cui pensare. Allora aggiungo: Emilio Fede, direttore di un tg nazionale lanciando alcune settimane fa un servizio sulla cura del cancro lo ha indicato come "il male oscuro". Evidentemente non ha mai sentito nominare Giuseppe Berto autore di un bel libro sul male oscuro che non è il cancro.
Infatti il professor Cassano al "male oscuro" (cioè alla depressione) ha dedicato il suo saggio "Liberaci dal male oscuro".
Renzo Castelli
Pisa
C' è di peggio. Al concerto per la festa della Repubblica che s'è tenuto mercoledì nel cortile del Quirinale, oltre ai brani rossiniani eseguiti con festoso fragore dall'orchestra della Rai diretta da Franco Petracchi, c'era il "Concerto in re minore" di Paganini per violino e orchestra, solista Uto Ughi.
B ella esecuzione, grande suono, Ughi bravo nei passaggi sia virtuosistici sia cantabili. Il concerto è in tre tempi, quasi quattro. Eseguito il primo ("Allegro maestoso") e mentre Ughi si girava per riaccordare il "la" col primo violino, è scoppiato il caldo, affettuoso, applauso del pubblico. Larga parte di quelle migliaia di persone, che rappresentavano la crema della società, ignoravano che un'esecuzione sinfonica è divisa in genere in diversi movimenti e che si applaude, volendo, alla fine dell'ultimo, non come a San Remo. Una brutta gaffe, anche perché c'erano numerose delegazioni straniere. Ecco che vuol dire non insegnare la musica a scuola, ha sussurrato un signore accanto a me. Che il nostro sia un Paese a basso livello di acculturazione è noto. In un libro uscito qualche mese fa ("La cultura degli italiani", Laterza) il linguista Tullio De Mauro riportava cifre spaventose: più di due milioni di analfabeti completi ai quali vanno aggiunti quasi quindici milioni di semianalfabeti. Vero che mezzo secolo fa le persone che non avevano completato la scuola elementare erano il 59 per cento mentre oggi sono solo il 6. Ma è consolazione illusoria, le competenze acquisite se non vengono esercitate regrediscono velocemente. Un'altra considerazione si legge nel libro che ritengo l'autore abbia ricavato dalla sua breve esperienza come ministro della Pubblica Istruzione. La sua diagnosi sulla inadeguatezza dell'intera classe dirigente di fronte ai problemi dell'Istruzione. Il che spiega tra l'altro la gaffe del Quirinale.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL