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Repubblica-"Carabinieri in aula contro lo sciopero dei docenti"

IL CASO Denuncia della media "G. Rossini" di Roma, ma l'Arma e il ministero smentiscono "Carabinieri in aula contro lo sciopero dei docenti" Gli insegnanti: volevano sa...

21/09/2004
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la Repubblica

IL CASO
Denuncia della media "G. Rossini" di Roma, ma l'Arma e il ministero smentiscono
"Carabinieri in aula contro lo sciopero dei docenti"
Gli insegnanti: volevano sapere se qualche collega era contro la riforma Moratti. Dure reazioni tra i sindacati: atto gravissimo
MARIO REGGIO


ROMA - Carabinieri a scuola per "capire se l'inizio dell'anno scolastico è stato regolare" e se "ci sono insegnanti in sciopero o in agitazione contro la riforma Moratti". La "visita" è avvenuta lo scorso 13 settembre nella media romana Gioacchino Rossini di Via Fosso dell'Osa sulla via Casilina e nella succursale di Castelverde. La denuncia è arrivata da tre docenti: "Il primo giorno di scuola, durante l'orario di lezione, due carabinieri sono arrivati ed hanno chiesto di parlare col preside - affermano gli insegnanti - quando gli abbiamo chiesto il perché della visita ci hanno risposto che volevano sapere se qualche collega era in sciopero contro la riforma. Ha usato la parola sciopero". Sulle prime il preside conferma la versione dei docenti, ma in serata rettifica: " Si vuole gonfiare un caso - dichiara Lino Fazio - ho detto ai carabinieri che non c'erano problemi, certo sono rimasto un po' sorpreso, ho chiesto se si trattava di un controllo casuale e mi hanno risposto che era un'operazione a tappeto". E i carabinieri? "È un'attività di routine - risponde l'Arma - che si fa all'inizio dell'anno scolastico nelle singole zone per prendere contatto con i dirigenti degli istituti scolastici". E il comando provinciale precisa: "Non abbiamo ricevuto alcuna delega, né dato disposizioni ai comandi territoriali".
Un'iniziativa presa dai carabinieri, oppure un invito arrivato da viale Trastevere? Il ministero si affretta a chiarire: "Siamo totalmente estranei alla vicenda". L'unica cosa certa è che il 30 giugno scorso è partita una circolare riservata firmata da un direttore generale del Miur, indirizzata ai direttori regionali e pubblicata da Repubblica il 24 agosto, nella quale s'invitavano i dirigenti a vigilare sull'applicazione della riforma ed in caso di resistenze il ministero autorizzava l'adozione di misure disciplinari nei confronti dei docenti "ribelli".
La notizia ha scatenato reazioni nel mondo sindacale e politico. I Cobas definiscono l'accaduto "di un'inaudita gravità, invitiamo il personale di altre scuole che hanno subito controlli a denunciarli". Duro anche il commento di Enrico Panini della Cgil: "Chiediamo che venga fatta immediata luce sull'accaduto, se venisse confermato saremmo di fronte ad un atto gravissimo". E il senatore verde Paolo Cento: "No alle liste di proscrizione, non ci faremo intimidire". Secondo la senatrice Ds Chiara Acciarini: "Un fatto del genere può avvenire solo nelle favole di Pinocchio".


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