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Repubblica: Caccia ai sans papiers 50mila bimbi a rischio"

Le ong degli immigrati: ritornano a scuola e possono essere espulsi

03/09/2006
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la Repubblica

Francia

Il governo prevede 6mila regolarizzazioni di stranieri ma le richieste sono 30 mila
DAL NOSTRO INVIATO


ANAIS GINORI
PARIGI - Il primo giorno di scuola può cominciare con un foglio di via dalla Francia. È il rischio che corrono almeno cinquantamila bambini, figli di sans papiers, che da domani tornano sui banchi di scuola con il timore di essere fermati ed espulsi dal paese. Il ministro dell´Interno Nicolas Sarkozy ha già fatto sapere che non ha intenzione di cedere a nuove mobilitazioni mentre le associazioni che difendono gli immigrati chiamano gli insegnanti e i presidi nelle scuole alla «disobbedienza civile». Nelle prossime settimane le Prefetture dovranno infatti comunicare chi sarà messo in regola: una lotteria che prevede 6mila nuovi permessi di soggiorno a fronte di 30mila richieste presentate a giugno. Per tutti quelli che rimarranno fuori, e per i loro figli, ci sarà il provvedimento di espulsione.
La scadenza spaventa così tanto gli immigrati clandestini che molti genitori stanno pensando di non mandare i figli a scuola. La loro iscrizione potrebbe in qualche modo renderli reperibili per le autorità. «Nelle aule ci saranno moltissime sedie vuote, e tanti alunni non troveranno più i loro compagni di classe. Questo è il frutto di una inaccettabile cultura della paura», avverte Richard Moyon, portavoce di Réseau Education Sans Frontières.
L´associazione sta conducendo una mobilitazione senza precedenti per il diritto all´educazione di tutti i bambini che vivono sul territorio francese. «Invito i genitori a mandare lo stesso i loro figli a scuola. Saremo noi a proteggerli», continua Moyon.
Domani 12,4 milioni di alunni ricominceranno l´anno scolastico francese. In teoria, le autorità non potrebbero prelevare i ragazzi negli istituti. Ma nelle ultime settimane le espulsioni sono iniziate e il mediatore nominato da Sarkozy, l´avvocato Arno Klarsfeld, sembra non voler indugiare in quella che definisce «demagogia». È così che anche Barbe Makombo, la donna che era diventato il simbolo della lotta dei sans papiers, il 31 agosto è stata imbarcata su un aereo: l´anno scorso i suoi due figli Rachel e Jonathan erano scappati da scuola per bloccare la sua espulsione. Dopo aver studiato il caso, Klarsfeld ha deciso che la donna congolese non aveva i requisiti per rimanere: via, e subito.
Stessa sorte per un´intera famiglia di Besançon: i Benhammouda hanno tre figli già iscritti a scuola ma hanno ricevuto un provvedimento di espulsione il 25 agosto. Cosa dovranno fare? «Siamo pronti a offrire asilo a tutti gli alunni a rischio, non chiuderemo mai le porte delle nostre case» dicono a Réseau Sans Frontières. Sembra che l´associazione abbia già la disponibilità di 100mila famiglie francesi per nascondere i piccoli sans papiers. Senza i figli, per la legge è impossibile espellere anche i genitori.
L´atteggiamento del governo non è rassicurante. Il ministro dell´Educazione, Gilles de Robien, ha precisato che «dentro alle scuole non ci possono essere fermi, ma fuori invece è un altro discorso». Linea dura, insomma. A otto mesi dalle elezioni politiche, Sarkozy deve conquistare l´elettorato di estrema destra per prosciugare il bacino elettorale dello xenofobo Le Pen, e per raggiungere questo obiettivo il giro di vite sugli immigrati irregolari viene considerato irrinunciabile dai suoi consiglieri. Anche a costo di trasformare il primo giorno di scuola in una resa dei conti.


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