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Repubblica-Boloigna-Superiori, dilagano le occupazioni

Ieri gli studenti hanno bloccato le lezioni anche al Serpieri, Aldini, Laura Bassi, Rosa Luxemburg e in provincia. Tensioni al Galvani Superiori, dilagano le occupazioni Assemblee in qui...

25/10/2005
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la Repubblica

Ieri gli studenti hanno bloccato le lezioni anche al Serpieri, Aldini, Laura Bassi, Rosa Luxemburg e in provincia. Tensioni al Galvani
Superiori, dilagano le occupazioni
Assemblee in quindici istituti. Oggi la manifestazione a Roma
Il liceo classico si è ritrovato al Nosadella per discutere: scontri verbali
Polemica al Fermi sulle aule aperte: la preside minaccia una denuncia
ILARIA VENTURI


NUOVE occupazioni nelle scuole. Un mini corteo improvvisato in via Marconi e Ugo Bassi degli studenti delle Rubbiani e del Fioravanti. Il traffico bloccato per mezz'ora dagli universitari della facoltà di Lingue in via Santo Stefano e in via Castiglione.
E' il lunedì caldo del movimento anti-Moratti, la vigilia bolognese della manifestazione nazionale a Roma di oggi. Sull'onda delle occupazioni nei licei ieri mattina hanno occupato la scuola anche gli studenti delle Laura Bassi, delle Aldini, del Rosa Luxemburg (dove non sono state bloccate le lezioni), dell'agrario Serpieri e del Belluzzi. Occupati, in provincia, anche l'Itc Mattei e il Majorana di San Lazzaro, il Keynes di Castel Maggiore e il Da Vinci di Casalecchio. Quindici istituti occupati su 31, è il conto del Csa. Un passa parola, "toc, toc", scrivono gli studenti fuori dalle scuole, "anche le Aldini occupate", "toc, toc, anche il Rosa è occupato". Occupazioni decise in tutta fretta, negli atri e nei cortili, con minoranze che hanno guidato le mobilitazioni e contagiato i compagni di classe. Alle Aldini era partita una autogestione, "poi abbiamo pensato di occupare", raccontano i ragazzi. Il regolamento di istituto prevede in questi casi l'annullamento delle gite. "Protestiamo anche contro questo provvedimento". "Non era giusto che contro la riforma Moratti si facessero sentire solo i licei", spiega Daniel del Luxemburg.
"All'inizio abbiamo lasciato un piano per far lezione, ma nessuno ci è andato, così è diventata occupazione di tutta la scuola", racconta Paolo Brasa del Serpieri. Gli studenti del Galvani ieri mattina si sono riuniti in assemblea di Istituto al cinema Nosadella. Inevitabile che l'incontro, già fissato per la presentazione delle liste, scivolasse sul tema dell'occupazione in una scuola che ricorda gli studenti con il sacco a pelo nelle aule solo nel '69. Ne è nato uno scontro verbale molto acceso tra i favorevoli e i contrari all'occupazione. Con momenti di tensione, quando Enrico Cantoni rappresentante di istituto uscente ha strappato il microfono a una ragazza e un altro studente si è messo in mezzo. "Mi stavano insultando, io sono contrario all'occupazione come metodo, non la puoi decidere in poche ore e senza coinvolgere le istituzioni scolastiche, è illegale e la scuola dovrebbe prendere provvedimenti". L'altra voce è quella di Edoardo Baldaro, anche lui ex rappresentante di istituto. "Ci accusano di essere minoranza, ma perché chi era contrario se ne è andato a casa? E' mancata la loro voce". Edoardo alla fine ringrazia tutti al microfono, "chi è a favore, chi è contrario, per la prima volta dopo anni finalmente si discute in questa scuola. E va bene così". Al Fermi ieri si sono tenuti gruppi di studio sulla riforma, sulla mafia - "abbiamo espresso solidarietà ai ragazzi della Locride" - e sull'informazione. Ma scoppia anche un caso sulle aule aperte.
"I ragazzi hanno aperto i laboratori e l'ufficio del mio vicario per utilizzare la televisione e il megafono, non erano questi gli accordi, dovrò cambiare tutte le serrature, hanno preso le chiavi per entrare dove non erano autorizzati, farò denuncia", lamenta la preside Elviana Amati. "C'è stata una mala gestione delle chiavi", si difende Michele Dore, rappresentante di istituto. "Giustificata la denuncia della preside contro ignoti, ma non è stato fatto nessun danno". L'occupazione è stata così chiusa in anticipo, a fine pomeriggio. Al Sabin la maggioranza dei docenti, ieri riuniti in assemblea, si è schierata a favore della protesta degli studenti, "contro la politica dei tagli alla scuola pubblica, a favore di in una scuola statale e pluralista, laica e democratica, aperta a tutti". I docenti del liceo scientifico chiedono ai sindacati di indire uno sciopero. Intanto il dirigente del Csa Paolo Marcheselli chiede agli studenti "rispetto per gli edifici, per gli arredi", rendendosi disponibile a incontrarli. "Non entro nel merito delle motivazioni, ma richiamo l'attenzione sulla necessità di rispettare anche i diritti di chi intende fare lezione". Stamattina, ad occupazioni quasi tutte terminate nella notte (al Minghetti, Galvani, Fermi, Righi, Copernico e il Polo artistico) con la partenza per Roma di oltre seicento studenti, nuovo sit-in in piazza Nettuno (ore 9.30). Per chi è rimasto a casa.


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