Repubblica-Bimbi in corteo, buon senso e leggi assurde
Bimbi in corteo, buon senso e leggi assurde CORRADO AUGIAS C aro Augias, si è detto che noi, genitori ed insegnanti, strumentalizziamo i nostri figli o alunni approfittando di l...
Bimbi in corteo, buon senso e leggi assurde
CORRADO AUGIAS
C aro Augias, si è detto che noi, genitori ed insegnanti, strumentalizziamo i nostri figli o alunni approfittando di loro. È vero: noi famiglie cattoliche abbiamo approfittato dei neonati per somministrare il battesimo, insegniamo ai bambini le preghiere, il Catechismo, ci adoperiamo affinché apprendano i valori cristiani; anche noi insegnanti cattolici, nel rispetto delle differenze, cerchiamo di passare ai nostri alunni valori imprescindibili per un cattolico: l'amore, la fratellanza, la solidarietà, la tolleranza. Noi, genitori o insegnanti ambientalisti, educhiamo i giovani al rispetto dell'ambiente, al risparmio energetico, alla raccolta differenziata, a ricercare fonti alternative, li portiamo con noi alle "giornate per pulire le spiagge". Noi genitori consumisti concediamo profumi e balocchi ai nostri figli senza approfondire quale senso della vita inculchiamo. Perché proprio la scuola viene accusata di strumentalizzare, quando vediamo che ogni intervento educativo "usa" i bambini? Ogni forma di educazione è un processo attivo di adulti su soggetti passivi. Ma chi rimprovererebbe al cattolico, al pacifista, al leghista, all'ambientalista di passare a suo figlio i valori in cui crede?
Carla Lusenti
Insegnante della Scuola Elementare Statale G. Daneo Genova Maddalena
Gentile Augias, ci si scandalizza giustamente vedendo bambini che chiedono l'elemosina, o bambini in braccio a chi chiede l'elemosina. Si accetta invece che i bambini partecipino a manifestazioni come la festa della donna, del papà e consimili; in altri termini casi in cui la manifestazione ha lo scopo di festeggiare qualcuno o qualcosa. La situazione è completamente diversa quando si tratta manifestare contro qualcuno o qualcosa. Ho trovato indecoroso vedere le mamme radical chic che marciavano con i loro bambini nella manifestazione contro la riforma della scuola. Ho visto bambini con manifesti al collo oppure che ripetevano slogan alla tv o che marciavano dietro ad uno striscione. Mi è parso vergognoso.
Giampiero Battista
giampierobtt@tin.it
Il tema è così delicato da farmi scorgere, non per fare il pesce in barile, una parte di ragione in ognuna delle posizioni esposte. Questa dei bambini alle manifestazioni a me sembra la classica questione in cui dovrebbero prevalere il senso comune e il buon gusto. Per quanto mi riguarda, ammesso che ci fosse un qualche interesse da parte sua, avrei portato un figlio (porterei un nipote) a una manifestazione per la pace o a una pulitura ecologica della spiaggia o del bosco; credo che non lo porterei, a meno di pressante richiesta, a una manifestazione contro una riforma di cui io stesso seguo con qualche fatica le complesse tecnicalità. Confesso che le foto dei bambini in corteo con i cartelli appesi al collo mi hanno messo a disagio anche perché sono stato "figlio della Lupa" e so che cosa vuol dire indossare un'uniforme a quell'età. Un disagio ancora maggiore, e molta preoccupazione, mi ha però provocato la proposta di proibire per legge la partecipazione dei bambini. Progetto ridicolo, inattuabile, sorprendente da parte di chi si dichiara a tal punto fautore della libertà da trovare censurabile perfino l'obbligo di mettere il casco per chi va in motocicletta. Bisognerebbe mettersi un po' d'accordo.