Repubblica-Bastico: "La Moratti ci ripensi o impugniamo il tempo pieno"
IL CASO Dopo la vittoria alla Corte costituzionale la Regione chiede di riaprire la trattativa Bastico: "La Moratti ci ripensi o impugniamo il tempo pieno" ILARIA V...
IL CASO
Dopo la vittoria alla Corte costituzionale la Regione chiede di riaprire la trattativa
Bastico: "La Moratti ci ripensi o impugniamo il tempo pieno"
ILARIA VENTURI
"IL ministro ora fermi il decreto sul tempo pieno". E' l'appello dell'assessore regionale alla scuola Mariangela Bastico alla Moratti. In caso contrario, l'Emilia Romagna è pronta a tornare davanti ai giudici della Corte costituzionale. Il braccio di ferro tra Regione e Ministero continua. "La scuola non ha bisogno di nuovi conflitti, il ministro faccia un passo indietro, non ci costringa ad impugnare il decreto che ora è diventato incostituzionale", ripete l'assessore il giorno dopo che è stata resa pubblica la sentenza della Corte costituzionale che affida le competenze sulla scuola - docenti e organizzazione della didattica - alle regioni. In base al pronunciamento dei giudici, saranno le regioni e non più il ministero, attraverso gli uffici scolastici regionali, a gestire gli organici degli insegnanti e l'organizzazione della scuola. Uno dei punti è il tempo pieno. "Lo Stato dovrà fissare i principi generali - spiega l'assessore Bastico - ma, per esempio, la definizione di quante ore di mensa dovranno fare gli alunni delle elementari spetterà alle regioni". Per questo il decreto Moratti, non ancora approvato, viene definito dalla Bastico incostituzionale. "Stabilisce il tempo pieno di 27 ore settimanali più tre facoltative e dieci di mensa, cosa che non può fare. Al massimo lo Stato potrà limitarsi a dire che dovranno essere garantite da 27 a 40 ore". Se l'appello rimarrà inascoltato si prepara un'altra battaglia legale sulla scuola. "Lo dobbiamo anche ai tanti che hanno manifestato a difesa del tempo pieno, siamo convinti di avere buone ragioni", commenta l'assessore. Ieri la Regione è stata tempestata dalle richieste delle scuole di avere la sentenza ed è sempre più calda la linea telefonica tra regioni. C'è attesa per un confronto con la Moratti. Ora è il ministero a definire il contingente degli insegnanti sulla base del numero di studenti iscritti. Numeri poi "ritoccati" dalle Finanziarie. Nel 2002 furono tagliate oltre 400 cattedre in Emilia Romagna nonostante l'aumento di diecimila studenti. Sul ricorso presentato dalla regione contro questo articolo della Finanziaria (che tra l'altro vieta la sostituzione dei docenti per assenze sino a quindici giorni) si è pronunciata la Corte. Dicendo, appunto, che spetta alle regioni entrare nel merito dell'organico. "Noi chiediamo che i docenti siano assegnati dallo Stato sulla base dei bambini e dei ragazzi, non solo degli iscritti. Spetterà poi a noi decidere se aumentare il tempo pieno o il sostegno all'handicap" spiega Bastico. Per ora tira invece tutt'altra aria sugli organici del prossimo anno. Le voci più ottimistiche parlano di attribuzione dello stesso numero di insegnanti. Con 10.245 studenti emiliano romagnoli in più quest'anno tra i banchi. La scuola si prepara a nuovi tagli.
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