Repubblica: Arrancavano sull´Infinito ora li ammiro
MARCO LODOLI
La seconda prova d´esame cambia tutte le carte in tavola: se il primo giorno, di fronte al tema, alla cultura alta e un po´ vaga, ai pensieri profondi e un po´ sfuggenti da recuperare a ogni costo in qualche angolo del cervello, i ragazzi avevano la faccia scura e preoccupata del due di picche o del tre di fiori, ora hanno tutta un´altra espressione, sono tutti re, regine e fanti con la piuma in testa e l´orgoglio di dimostrare quello che hanno imparato durante questi anni!
Questa è la prova della vita, come mi ha detto un´allieva. Qui si affrontano le questioni specifiche dei loro corsi, si entra in quella materia viva che potrebbe essere il loro lavoro futuro. La mia figura decade rapidamente, ma non importa, anzi sono contento di vedere come se la cavano bene di fronte ai problemi tecnici: non somigliano più a passerotti bagnati sotto il vasto e minaccioso cielo della cultura, ma volano sicuri, pronti come aquile ad artigliare le questioni che hanno studiato a lungo. Gli studenti del chimico si danno da fare attorno al problema della benzina, di quanto inquina, di come si potrebbe sostituire in un prossimo futuro; quelli del turistico affrontano tranquillamente una faccenda di budget per un viaggio organizzato; le ragazze della moda disegnano con molta fantasia e precisione il modello di un vestito che contenga qualche elemento maschile.
Io che li ho visti spesso arrancare sui Sepolcri o sull´Infinito, ora li ammiro mentre scrivono formule, progettano viaggi, disegnano abiti, e credo sia così in tutte le scuole. Questa è una generazione con un forte senso pratico della vita: se c´è un problema, ci deve essere anche una soluzione, e loro si ingegnano per trovarla. "Non può capire, professore, lei è un poeta", mi dice un ragazzo senza alzare la testa dal foglio, e forse ha ragione: io insegno nuvole e vento, mentre loro sanno come prendere il toro per le corna, come riportarlo nella stalla. Se questa è la prova della vita, i ragazzi mi sembrano pronti a superarla di slancio, perché sanno che il domani già li aspetta.