FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3786139
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-ANCHE ALLE ELEMENTARI VA DI MODA IL "LIBERI TUTTI"

Repubblica-ANCHE ALLE ELEMENTARI VA DI MODA IL "LIBERI TUTTI"

LINEA DI CONFINE MARIO PIRANI ANCHE ALLE ELEMENTARI VA DI MODA IL "LIBERI TUTTI" È bastato che nella rubrica della settimana scorsa (15 giugno), tornassi a proporre qualcuna delle mie ide...

21/06/2004
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

LINEA DI CONFINE

MARIO PIRANI
ANCHE ALLE ELEMENTARI VA DI MODA IL "LIBERI TUTTI"

È bastato che nella rubrica della settimana scorsa (15 giugno), tornassi a proporre qualcuna delle mie idee "reazionarie" sulle riforme scolastiche degli ultimi governi perché si riaprisse quel flusso di messaggi, e-mail, documenti che già in passato mi dimostrò quanto la questione agiti le coscienze di tanti insegnanti, impegnati a difendere i valori di base dell'insegnamento pubblico. Scelgo quest'oggi di dar conto ad alcuni punti che si riferiscono alla scuola elementare, un tempo validissimo ed esemplare comparto dell'istruzione, oggi anch'essa sotto i colpi del riformismo pedagogico.
Mi scrive in proposito un insegnante che è anche docente universitario, il professor Guido Montanari di Torino: "In questi giorni si sta consumando un delitto senza che nessuno intervenga. A partire da oggi finiscono per sempre gli esami di 5a elementare e con essi i programmi nazionali della scuola elementare e media che hanno garantito finora un diritto formativo comune per tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale. Ho ripassato il programma assieme a mia figlia Giulia di 10 anni, che per sua fortuna appartiene all'ultima generazione destinata ad affrontare l'esame, e ho potuto constatare il livello del suo apprendimento: sa spiegare in termini adeguati all'età cosa è stato il fascismo e l'ultima guerra mondiale, ha avuto modo di vedere a scuola ?La vita è bella' e di discuterne, di sentire il nonno di un compagno parlare in classe della sua esperienza in un lager; in geografia ha cognizioni di base delle principali regioni e più approfondite della Liguria. Analogo studio è stato dedicato a un paese europeo, l'Olanda. In italiano ha una conoscenza corretta dell'ortografia, della grammatica e della sintassi, Sa pronunciare bene alcune frasi essenziali in francese. Ottime le basi di geometria e matematica. Analogo il grado di conoscenze degli altri alunni della sua classe dove ci sono 3 bimbi rumeni, 2 peruviani, un marocchino e un piccolo disabile, seguiti a tempo pieno da due insegnanti fissi, uno d'appoggio e uno di francese. Vorrei sapere perché dall'anno prossimo un fratello più piccolo e i suoi coetanei non avranno più garantiti analoghi risultati, sia per l'eliminazione in toto della storia e della geografia in 3a elementare (dove finora iniziava per proseguire, a grandi linee, in 4a e 5a, fino ai giorni nostri), sia per mancanza di tempo, sia per la cosiddetta individualizzazione dei programmi. I futuri scolari non avranno inoltre più diritto a una classe con compagni e maestri stabili ma potranno essere suddivisi in imprecisati gruppi di livello, ispirati da tutor di nuovo conio che li conforteranno nella eventuale scelta di materie facili, ad esempio il giardinaggio, piuttosto che scontrarsi con prove troppo ostiche di italiano. Suggello di questa riforma, dopo l'abolizione del voto e dell'esame, l'abolizione anche delle pagelle, sostituite da un'ultima trovata, il portfolio, dove saranno raccolte le certificazioni delle libere attività svolte da ciascuno. Finalmente liberi tutti! ".
Ho voluto dar conto di questo sfogo d'un padre consapevole (quasi mai i genitori di oggi lo sono, ben felici se la scuola si rivela "facile") perché mi sembra più eloquente di ogni discorso di principio. Ho, comunque, cercato conferma di questa assurdità della cancellazione di storia e geografia che dai tempi della mia infanzia lontana fino a ieri mattina si iniziavano a studiare in 3a elementare, con una scansione che dalla preistoria si concludeva, al termine delle elementari, con gli eventi del ?900. Ora la storia sarà "spalmata", (così spiega il ministero), una sola volta per tutte, dalla 4a e 5a elementare (dove l'arco dell'insegnamento giungerà alla nascita del Cristianesimo) fino alla terza media, così da impedire quell'approfondimento, assicurato prima dalla scuola secondaria, dove il corso di storia veniva "ripetuto" in chiave più approfondita, prima della terza "lettura", ancor più sofisticata, per i liceali. D'ora in poi il bambino di 8 o 9 anni, che sarà stato assente per un mal di gola nei giorni dedicati alla storia greca, se non farà poi il liceo, non sentirà più parlare di come è nata la democrazia né da dove sgorga tanta parte della nostra lingua, della nostra cultura, della nostra arte. Non consola affatto che questi principi vengano attuati dalla Moratti: già nella riforma Berlinguer la Storia era stata confinata alla sola 5a elementare per lasciare spazio ai "percorsi individuali", agli optional personalizzati e ad altre baggianate della nuova pedagogia.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL