Repubblica: "Alla Ligresti niente laurea ad honorem"
negato il conferimento in "economia aziendale" alla figlia dell´imprenditore. È la prima volta che il ministero interviene con un no
Mussi: "Non la merita". E dopo la cerimonia e la festa arriva il veto
Esperta in finanza e assicurazioni. Il Rettore, pur sapendo del parere del ministro, non blocca la consegna della pergamena
PAOLO GRISERI
TORINO - La festa di laurea è durata lo spazio di un cocktail nell´albergo di famiglia nel centro di Torino. Poi, quando già Jonella Ligresti, figlia di Salvatore, era sull´auto che la riportava a Milano, il triste ritorno alla realtà: quella laurea non s´aveva da consegnare, «pertanto è da ritenersi giuridicamente nulla». Parola di Fabio Mussi, ministro dell´Università. «Eppure la cerimonia di consegna della laurea, il rettore in pompa magna, il preside di Economia, sembravano veri, non pareva un sogno», commentano amaramente nell´entourage del presidente della Sai.
Sembrava tutto vero prima che il niet di Mussi, giunto con un comunicato stampa nel primo pomeriggio, annunciasse l´amara verità: «In merito al conferimento della laurea honoris causa a Jonella Francesca Ligresti, il ministero dell´Università precisa che il ministro non ha approvato il conferimento di tale laurea quadriennale in economia aziendale».
Motivo: «Tale laurea quadriennale non è compatibile con il vigente sistema di studi universitari». Inoltre, già nel dicembre scorso «il ministro invitava gli atenei a limitare il conferimento della lauree honoris causa, attenendosi ad un´attenta valutazione». Gelo. I vertici dell´Università torinese imbarazzati di fronte all´inequivocabile figuraccia.
Perché la cerimonia era stata davvero toccante. Con l´aula magna dell´Università gremita di parenti, la famiglia Ligresti al completo, dal patriarca ai nipoti. Lei, Jonella, 41 anni, vestita come vuole il rito: toga, tocco e fascia. In mano la cartella con la laudatio. Titolo: «L´assicurazione: quando la finanza guarda lontano». I fotografi scatenati come ai matrimoni: il bacio con il papà, il sorriso di fianco all´ermellino del Rettore, il Senato accademico felice.
Il preside di Economia, Sergio Bortolani, che presenta la candidata con pochi tratti entusiasti elogiandone «la capacità imprenditoriale messa in luce in questi anni di amministrazione dell´azienda assicuratrice». Lei che va al microfono emozionata prima di leggere l´analisi sull´industria delle assicurazioni che le varrà l´alloro dei dottori. Gli applausi e via verso il ristorante dell´albergo Principi di Piemonte (proprietà Sai) per i festeggiamenti.
Tocca a Fausto Marchionni, amministratore delegato di Fondiaria Sai, avvisare Jonella che è stata tutta una finta. Che la sua laurea non è valida, la laudatio è stata inutile. Lei si rinchiude nel silenzio, preferisce non commentare e viaggia verso Milano. Lasciandosi dietro, a Torino, una scia di polemiche e di ironie.
Il Rettore, Ezio Pelizzetti, ricostruisce la sua versione dei fatti: «Avevamo inoltrato la domanda al ministero il 24 settembre. Il no da Roma è arrivato nei nostri uffici lunedì sera. Io ho visto il documento del ministro un´ora prima dell´inizio della cerimonia». Dunque poteva bloccare tutto? «Lei lo avrebbe fatto?». Bloccare la cerimonia, come nella scena finale del Laureato, lasciando di sasso la platea? Pelizzetti ha tirato dritto. Ora deve vedersela con il ministro. Queste lauree non sono date con troppa facilità? «È la prima in Italia che viene bloccata. Vogliamo parlare delle altre concesse?».