Repubblica: A scuola non ci sono i crocifissi il preside ne compra settanta
Trento, il capo dell´istituto: far rispettare la legge. Ed è polemica
Nel 2006 il Consiglio di Stato si era espresso a favore del simbolo a scuola
ANDREA SELVA
TRENTO - Nessuno ricorda più quando sono spariti, ma presto nelle aule dell´Iti Buonarroti di Trento torneranno i crocifissi: parola del neo preside, Mario Casna, che ha raccolto al volo la segnalazione di uno studente e sta per ordinare 70 crocifissi, uno per ogni locale dell´istituto tecnico. «Devo rispettare una legge dello Stato», ha spiegato, citando quel regio decreto del 1924 che prevede la presenza del simbolo in ogni aula delle scuole medie e superiori. Nel suo ufficio il preside - arrivato al Buonarroti da poche settimane, proveniente da una scuola dove un paio d´anni fa aveva avviato un´iniziativa analoga - si è già adeguato alla norma, con un Cristo pregiato appeso sopra il ritratto del presidente della Repubblica Napolitano e accanto a una foto dove il docente è ritratto durante una visita a Papa Giovanni Paolo II.
Della sua fede Casna non fa mistero ma non è quello il punto: «Non vedo come possa essere ignorata una legge, tanto più nelle scuole dove formiamo i nostri ragazzi». Che siano croci (cioè senza il Cristo) oppure crocifissi al preside importa poco ed è disposto a pagare di tasca sua purché nella sua scuola tutto sia in regola. Gli studenti si dividono: molti favorevoli («le tradizioni vanno mantenute e gli stranieri si adeguino»), qualche contrario («c´è il rischio di turbare la sensibilità di chi professa altre religioni») mentre in una classe hanno già fatto da soli una croce di cartone appesa sopra la lavagna.
Non sono mancate le reazioni politiche: favorevoli i consiglieri provinciali della Lega Nord del Trentino che hanno chiesto per di più alla Provincia di far rispettare la norma in tutti gli istituti. Secondo Luisa Capitano Santolini (Udc), vicepresidente della commissione affari sociali della Camera, si tratta di «un´iniziativa coraggiosa per difendere la tradizione cattolica». Isabella Bertolini (vicepresidente dei deputati di Forza Italia) chiede al ministro Fioroni di seguire l´esempio della scuola di Trento in tutte le aule italiane, perplessa la Verde Luana Zanella: «I problemi sono altri».
Non è una battaglia nuova. Dei crocifissi nelle aule scolastiche si era occupato il consiglio di Stato - era il 2006 - con una sentenza che respingeva la richiesta di una madre che non sopportava quel simbolo nell´aula della figlia ad Abano Terme. E l´ex ministro all´Istruzione, Letizia Moratti, aveva diffuso una circolare per raccomandare ai capi d´istituto il rispetto della normativa.