Renzi unico e vero responsabile del rinvio delle assunzioni
di Lucio Ficara
Se le 100 mila assunzioni dovessero saltare, a chi bisognerebbe addossare la responsabilità di questo fallimento? La risposta è una sola! A darla è, all’unanimità, tutto il mondo della scuola. È Renzi l’unico e vero responsabile del rinvio di queste 100 mila assunzioni. I precari delle GAE sono letteralmente inferociti contro il Presidente del Consiglio, che sta giocando, senza scrupoli di coscienza, con la vita professionale dei precari che devono essere regolarizzati dopo tantissimi anni che insegnano nelle scuole pubbliche. Ma cosa ha detto Renzi per fare arrabbiare così tanto gli insegnanti precari? Durante la trasmissione “Porta a porta” si è così pronunciato: “con tremila emendamenti in commissione i 100mila insegnanti non si assumono entro l’anno, sta nei fatti. Se ci sono gli emendamenti, se sono tutti contrari, sembra che sia io l’unico che vuole assumerli. Ma se tutto il mondo della scuola è in rivolta bisognerà discutere, e le assunzioni si faranno per l’anno prossimo”. La percezione del mondo della scuola, e in particolare dei precari delle graduatorie ad esaurimento, è quella che Matteo Renzi, stia cercando di scaricare le sue responsabilità politiche sulle opposizioni, sostenendo che l’unico favorevole alle assunzioni è lui, mentre tutti gli altri, compresa la minoranza interna al partito democratico, sarebbe contraria all’immissione in ruolo di 100 mila insegnanti. Ma le cose stanno veramente così? Bisogna fare un’operazione di verità e dire che Renzi vive nel iperuranio platonico dove risiedono le idee, superficiali e irrealizzabili, del suo disegno di legge sulla scuola. Forse sono le sue forzature, la sua scarsa attitudine all’ascolto, la sua arroganza contro chi dissente, il suo snobbismo contro il mondo sindacale della scuola, alcuni dei motivi che stanno impedendo al Senato di approvare un obbrobrio giuridico quale è il ddl scuola. Il Presidente Renzi sta cercando di ricattare il Senato, legando le giustissime 100 mila assunzioni, al pessimo impianto del ddl scuola, che però non è condiviso né dal sindacato né dalle opposizioni. Quindi adesso, Renzi, dopo avere predicato per mesi che questa riforma sarebbe passata senza problemi e che le immissioni in ruolo sarebbero state fatte regolarmente, non può dire che la colpa del fallimento delle mancate assunzioni è da attribuire a chi, facendo il suo mestiere di opposizione, propone 3000 mila emendamenti. Se il Presidente del Consiglio non è in grado di fare passare la riforma della scuola al Senato, è inutile che invii i suoi messaggeri pappagalleschi, come Puglisi e Faraone, sempre pronti a ripetere le litanie imposte da Renzi, per convincerci che la colpa di tutto questo è delle opposizioni, piuttosto ammetta il suo fallimento e decida il da farsi. Le strade sono due: o stralcia le assunzioni dal disegno di legge, e fa un decreto d’urgenza per le 100 mila assunzioni, rinviando il resto del disegno di legge ad un ulteriore approfondimento, oppure fa una forzatura politica, imponendo il voto di fiducia. Giocare allo scarica barile delle responsabilità è una partita persa che gli insegnanti precari non accetteranno, in quanto per loro è chiaro chi sono i responsabili: Matteo Renzi e i suoi pappagalli.