FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3926947
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Renzi: «Riporteremo in Italia 500 professori». Gli studenti: «Uno spot»

Renzi: «Riporteremo in Italia 500 professori». Gli studenti: «Uno spot»

L’annuncio del premier alla trasmissione di Fabio Fazio: «Un concorso nazionale per attrarre i cervelli, anche italiani

13/10/2015
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

La Legge di Stabilità, attesa al Consiglio dei ministri di giovedì, potrebbe contenere una misura per contrastare la fuga dei cervelli con «una misura ad hoc» per facilitare il lavoro dei professori universitari, riportando eventualmente in Italia quelli espatriati all’estero. È il provvedimento annunciato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante un’intervista a «Che Tempo che fa» su RaiTre.

Il «gruzzolo»

«Con la prossima legge di stabilità ci sarà una misura per riportare in Italia 500 professori universitari, anche italiani», ha detto il premier, spiegando: «Faremo un concorso nazionale, basato sul merito. Oltre all’assegno come professore gli diamo un gruzzolo per studi di ricerca, slegandoli dalle dinamiche burocratiche della Pubblica Amministrazione, che spero investano nelle università italiane».

Uno spot

Un’uscita bocciata dai sindacati: «Proposte volte solo a catturare facili consensi nell’opinione pubblica - afferma in una nota il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo -. All’università italiana - in crisi profonda dopo anni di definanziamento, di calo delle immatricolazioni, di riduzione dell’offerta formativa e del personale, di espulsioni di massa di ricercatori precari (il 97% negli ultimi 10 anni), di diritto allo studio in condizioni pietose - non serve uno spot pubblicitario ma un progetto serio per uscire dall’emergenza». E che non è piaciuta alle associazioni di studenti: «Nella settimana della discussione della legge di stabilità non è ancora chiaro quali saranno gli interventi sull’università e siamo costretti ad inseguire le dichiarazioni dei vari esponenti del Governo», replicano, per bocca del coordinatore nazionale, Jacopo Dionisio. «Dopo settimane di indiscrezioni su un possibile piano straordinario di reclutamento per i ricercatori, il premier ha tirato fuori l’ennesima proposta spot. Al di là del merito della proposta, peraltro simile ad interventi già sperimentati come il programma Montalcini, è evidente come manchi totalmente la consapevolezza dello stato in cui versa l’università italiana, e di quali siano le sue priorità», dice Dionisio: «L’università italiana è stremata da anni di politiche miopi e ideologiche, perde iscritti, mancano risorse e docenti e per risollevarsi ha bisogno di ben più che un piano per richiamare poche centinaia di “cervelli” dall’estero e di qualche “gruzzoletto” da spendere. Pretendiamo che il Governo chiarisca una volta per tutte in che modo si intende intervenire sull’università in finanziaria».

«Basta proclami»

Sul grande tema del precariato lavorativo nel mondo della ricerca e dell’espulsione di migliaia di laureati dai nostri atenei è intervenuto anche Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di Link Coordinamento Universitario. «Invitiamo il premier - ha detto - ad ascoltare le proposte che il mondo dell’università: nell’ambito dell’assemblea nazionale dell’1 e 2 ottobre promossa dalla Flc Cgil a Roma Tre è emerso da tutte le componenti la necessità di un intervento di risorse sull’Ffo, sul diritto allo studio, sul reclutamento di ricercatori e docenti, il rinnovo del contratto dei tecnici amministrativi ma soprattutto- continua Campailla- serve mettere al centro un’idea nuova di università come l’unica istituzione capace di far ripartire un paese in una crisi economica perenne, combattere disuguaglianze, come il crescente divario tra nord e sud». «Ci sorprende inoltre che ieri Renzi non abbia toccato un tema fondamentale come quello del diritto allo studio che sta vivendo una fase drammatica in questo periodo proprio a causa di un intervento del Governo in materia fiscale con l’introduzione del nuovo Isee. Come denunciano da tempo circa il 30% degli studenti borsisti verrà esclusa a causa dei nuovi parametri ISEE. Invece di fare proclami in Tv - conclude Campailla - ci aspettiamo che il Governo risolva questa emergenza al tavolo convocato dal Miur per venerdì 16 ottobre.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL