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Renzi e i numeri che non tornano sugli investimenti per la scuola

Il presidente del Consiglio ribadisce che i miliardi pronti per la riqualificazione degli istituti sono 3 e mezzo. Ma nel Def ce ne sono due. E provvedimenti non ce ne sono. Nell'intervista al Fatto aveva promesso un comunicato, mai arrivato

23/05/2014
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Il Fatto Quotidiano

Renzi e i numeri che non tornano sugli investimenti per la scuola

Tre miliardi e mezzo per la scuola. Il presidente del Consiglio lo ha ribadito nella sua intervista al Fatto. Ma ilfattoquotidiano.it aveva già scritto che in realtà i miliardi previsti per i fondi destinati agli istituti scolastici sono 2 miliardi. Matteo Renzi però è talmente sicuro di quella cifra che durante il forum con Peter Gomez, Antonio Padellaro, Marco Travaglio, Marco Lillo e Wanda Marra è tornato a ricordarla. Lillo gli ha posto una domanda sugli F35 e la sua risposta è stata la seguente: “Lillo, mi dice un governo che ha tagliato 396 milioni alla Difesa? Mi dice un governo che ha investito 3 miliardi e mezzo sulla scuola?”. All’obiezione che in realtà nel Def ne sono previsti solo due, ha risposto ancora: “E mi gioco… Sono 3 miliardi e mezzo”. Visto che l’intervista stava finendo ha promesso un comunicato che chiarisse la vicenda. Ma oltre 24 ore dopo da Palazzo Chigi comunicati non se ne sono visti. Nel documento di economia e finanza – che peraltro è solo una previsione – si parla di 2 miliardi. Mentre nell’ennesima slide – questa volta pubblicata su facebook, ieri – si parla di oltre 4mila cantieri per un totale di 2,2 miliardi. 

Per ora gli unici soldi sicuri sono i 122 milioni per il 2014 e gli altrettanti per il 2015 previsti dal dl Irpef. Il 13 maggio, parlando in una scuola di via Massaua, a Milano, Renzi aveva annunciato che a partire dall’estate verranno avviati più di 7mila di nuovi cantieri per un totale di 2,2 miliardi. Le risorse arriveranno in parte dallo sblocco del patto di stabilità immediato: 1.266 per un valore di 1.392 milioni di euro; con la riprogrammazione dei fondi Ue 2007-13 verranno invece finanziati 2.700 interventi per 400 milioni. Il 19 maggio il premier annunciava festante su Twitter: “Abbiamo sbloccato il patto di stabilità, come promesso. Venerdì le risposte dei sindaci, poi i cantieri”. Ma di dispositivi di legge non c’è traccia: l’ultima volta che in Consiglio dei ministri si è parlato di edilizia scolastica è stato il 12 marzo, il giorno della conferenza stampa con le slide. Di nuovo c’è solo il via libera all’assegnazione di oltre 36 milioni per l’edilizia scolastica con lo strumento dei Fondi immobiliari, previsto il 21 maggio da un decreto del ministero dell’Istruzione. Probabilmente nel computo totale Renzi conteggia anche risorse stanziate dal precedente esecutivo. A fine aprile il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, in commissione istruzione al Senato aveva spiegato di “aver reso possibili a oggi 692 interventi urgenti con 150 milioni”. Nulla di nuovo: quei soldi erano già stati stanziati dall’allora ministro Carrozza (governo Letta) nel novembre 2013. La titolare di viale Trastevere faceva riferimento anche al fatto che “con il decreto legge n.66 del 24 aprile abbiamo stanziato altri 300 milioni che riguardano interventi di edilizia immediatamente cantierabili e dunque sono disponibili cash 450 milioni”. Per ora si tratta di una possibilità e il totale sarebbe comunque lontano dai 3,5 miliardi annunciati. E anche dai 2 miliardi annunciati dal Def.


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