FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3785767
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Redattore sociale-Il sostegno

Redattore sociale-Il sostegno

Insegnanti di sostegno. Andrea Canevaro, prorettore con delega per i disabili dell'Università di Bologna e ordinario di pedagogia speciale, non ha dubbi. "Sono critico nei confronti della riforma ...

06/06/2004
Decrease text size Increase text size
Redattore Sociale

Insegnanti di sostegno.

Andrea Canevaro, prorettore con delega per i disabili dell'Università di Bologna e ordinario di pedagogia speciale, non ha dubbi. "Sono critico nei confronti della riforma Moratti? Per me è una catastrofe, peggio non si poteva immaginare. Il punto più grave è che le dichiarazioni di principio sono sempre più retoriche rispetto a quello che viene applicato. Si delinea, a forza di tocchi e ritocchi, una scuola a progetto individuale e non più individualizzato ".

Non è un gioco di parole. Cambia l'idea di scuola. "Ora spiega Canevaro viene fatto un progetto per tutti e poi si lavora per personalizzarlo; arrivare a una scuola a progetto individuale significa invece che ognuno farà quello che può, che crede e che può permettersi. E questo colpisce tutti. I più deboli avranno tutela se riusciranno a tutelarsi, ma chi avrà difficoltà di apprendimento senza avere la possibilità di una diagnosi sarà sicuramente senza tutele ".

I bambini disabili che hanno diritto al sostegno devono essere "certificati ". La certificazione, secondo la legge 104 del 1992 è concessa a chi ha una minorazione stabilizzata o progressiva. "E questo va bene incalza il docente di pedagogia speciale -. Ma se non si tutelano anche gli altri alunni in difficoltà si scatenerà la rincorsa alla diagnosi. Scusate se lo dico in modo brutale, ma si arriverà a dire: Volete più tutele? Compratevele ".

Andrea Canevaro mette quindi in luce i rischi della riforma Moratti che non tocca i principi dell'integrazione. Ma che nei fatti cambia il quadro scolastico di riferimento. E di molto. La critica più forte è nei confronti di una sorta di darwinismo sociale a cui va incontro la nuova scuola modello Moratti. "I principi sull'integrazione dei disabili sono fatti salvi, ma intanto si va verso una scuola selettiva che non è quella che vogliamo. I rischi sono che si ricostituiscano corsi, gruppi e, perché no, scuole speciali. Il passaggio non è lontano. A dirlo ho timore perché poi c'è sempre qualcuno che, una volta detto, lo fa davvero. E' chiaro che lo dico perché ciò non avvenga ".

"Quanto durerà la formazione con le scuole di specializzazione? - si chiede Andrea Canevaro -. Il clima di precarietà che vivono gli insegnanti è pesante. E' uno stillicidio quotidiano: ci sono, per esempio, i corsi di 800 ore tenuti dalle Università, bene. Ma ogni anno si chiudono le graduatorie prima della fine dei corsi. Abbiamo bisogno di competenze sicure, e non sospese nell'incertezza del precariato; competenze che siano una risorsa per un intero istituto. Questo permetterebbe anche agli insegnanti di non vivere la funzione di sostegno come una penitenza per inserirsi nel mondo del lavoro ".

Salvatore Nocera, dell'Osservatorio Aipd sull'integrazione scolastica e vicepresidente Fish, ha combattuto molto, con le associazioni, per evitare un restringimento nelle certificazioni previsto da un decreto in via di approvazione. Il testo prevede che a rilasciare la certificazione sia una commissione invalidità delle Asl. Nocera fa anche notare che per gli studenti con difficoltà di apprendimento dovuto non a un handicap ma a un disagio sociale, prima si suppliva con i fondi della legge Turco che il governo di centro-destra non ha più finanziato. Il problema così rimane aperto: chi seguirà questi casi?

"C'è una buona intesa tra la Regione Lazio e l'Ufficio scolastico regionale aggiunge se tutte le regioni la prendessero come modello sarebbe buona cosa ".
Qualche numero: in questo anno scolastico sono 75.600 gli insegnanti di sostegno, circa la metà chiamati in cattedra con il sistema delle deroghe (ovvero a settembre, con l'organico cosiddetto di fatto, e non a marzo quando si stabilisce l'organico di diritto). E sono circa 150mila gli alunni disabili, il rapporto è quasi di uno a due. I tagli quanto influiranno? "Onestamente - dice bisogna dire che il taglio degli insegnanti di sostegno avviene solo nell'organico di diritto, e questo da anni, la riforma Moratti non c'entra ". Ci si rifà alla legge che ha fissato un posto di sostegno ogni 138 alunni. "Il problema è che, calcolati così, gli insegnanti non bastano: ogni anno si è sempre ricorsi alle deroghe a scapito della continuità didattica ". Ma quest'anno le deroghe non sono state ancora confermate: mancano all'appello 800 posti. L'Osservatorio sull'integrazione scolastica calcola però anche un aumento di circa 4000 studenti disabili. "Ci vorrebbero altri duemila posti ", commenta Salvatore Nocera. "In aggiunta agli 800 che mancano. Siamo convinti che arriveranno le deroghe, ci sarà una lotta al coltello tra ministero, sindacati e associazioni. E comunque bisognerà fare fronte all'aumento degli studenti e a chi non verrà più certificato ".

Ma "il problema dell'integrazione non è limitato al sostegno ", fa notare. C'è un problema di formazione degli insegnanti curriculari, "su questo stiamo insistendo moltissimo ". Una delle proposte è quella di prevedere la formazione dei docenti nei giorni di settembre che precedono l'avvio vero e proprio delle lezioni. Almeno per insegnare ai docenti non di sostegno a leggere le diagnosi dei medici e a capire i bisogni educativi di un disabile. Salvatore Nocera conosce bene i problemi dell'integrazione scolastica. Ma sa bene anche che "non si può scaricare tutto sulla scuola". Ci sono gli interventi degli enti locali, messi però in crisi dal taglio dei trasferimenti statali. "Più coordinamento ", chiedono le associazioni. "Molti genitori che si sono visti ridurre le ore di sostegno per i propri figli si sono rivolti ai giudici racconta . Il caso di Ancona è paradossale: addirittura vengono concesse 36 ore settimanali, di solito il massimo è una cattedra di 18 ore. Questo per dire che manca un coordinamento, che le famiglie sono lasciate sole e che si delega tutto all'insegnante di sostegno "."


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL