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Rassegna it: Cgil, verso lo sciopero entro dicembre

Epifani ha proposto al direttivo del sindacato l’unificazione delle iniziative di protesta. “Il governo ignora la crisi. Serve un pacchetto di sostegno dei redditi, di tutele, di investimenti. Una risposta eccezionale a una situazione eccezionale”

11/11/2008
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Rassegna.it

A sostegno del complesso delle proposte della Cgil per affrontare la crisi economica e sostenere i redditi il segretario generale Guglielmo Epifani ha proposto al Direttivo della Cgil in corso a Roma di unificare le diverse iniziative di mobilitazione già fissate da categorie e territori, chiedendo al direttivo di votare un mandato alla segreteria per indicare a tale proposito una data entro il mese di dicembre.

Per Epifani la piattaforma proposta dalla Cgil per affrontare la crisi economica “si conferma la più giusta ad affrontare la situazione’’, ma le scelte del governo vanno in altre direzioni. La decisione di molte banche di adottare temporaneamente i tassi Bce invece che quelli Euribor per i mutui, le valutazioni di Bankitalia sugli effetti negativi della detassazione degli straordinari sull’occupazione, il dibattito sulla necessità di sospendere la Bossi-Fini, vanno appunto nel senso indicato dalla Cgil nell’assemblea dei quadri e delegati.

A queste proposte Epifani aggiunge un altro appello alle banche. ‘’Mostrino sensibilità sociale sospendendo per un periodo la richiesta di pagamento dei mutui ai lavoratori in cassa integrazione o ai precari che hanno perso il lavoro’’.

Secondo Epifani, a differenza di molti altri governi, quello italiano “non dà segno di percepire la gravità della crisi. Anche oggi Tremonti in Parlamento ha parlato di eventuali iniziative di sostegno ma a saldi di bilancio invariati. Serve invece un pacchetto di sostegno dei redditi, di tutele, di investimenti, perché ad una situazione eccezionale, come e’ questa crisi, serve una risposta eccezionale’’. Non intervenire in questo senso, ha aggiunto Epifani, vuol dire ‘’scegliere di far pagare il costo della crisi alle famiglie dei lavoratori e dei pensionati. E’ giusto intervenire a favore delle imprese ma non è possibile farlo ‘solo’ a favore di queste, ignorando la situazione delle famiglie se non con interventi ‘compassionevoli’ come la social card’’.


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