Quotidiano net/Sole 24 Ore: Superiori, l'allarme dei presidi:"Insufficienti 6 ragazzi su 10"
Dopo il primo quadrimestre sono tanti gli studenti che hanno collezionato una o più insufficienze. Ancora lontana l'inversione di rotta immaginata dall'ex ministro Fioroni
- Oltre il 60% degli alunni delle scuole superiori ha riportato una o piu’ insufficienze al termine del primo quadrimestre. Tradotto in cifre, oltre un milione e mezzo di alunni. E se si considera che in media le insufficienze per studente sono tre, siamo abbondantemente oltre i quattro milioni di debiti da recuperare.
E’ quanto emerge dai resoconti dei presidi, sentiti da Dire a un anno dall’introduzione delle nuove disposizioni per il recupero delle insufficienze volute dall’ex ministro dell’Istruzione, Beppe Fioroni. Lo scorso anno scolastico (2007/2008) il via alle novita’: corsi di recupero obbligatori di 15 ore durante l’anno, lezioni estive, prove di riparazione per certificare il “saldo” del debito (pena la bocciatura). Ma l’inversione di rotta non c’e’ stata: ci sono ancora migliaia di ragazzi con lacune evidenti, soprattutto nelle materie di base.
Un esempio? Il 60% degli alunni del ginnasio del liceo Mameli di Roma, centrale e situato in un quartiere ‘bene’ come i Parioli, non raggiunge la sufficienza in latino e greco. Allo scientifico Newton, sempre nella Capitale, il preside parla di “un 60% di alunni con debiti da una a quattro materie su 1.120 alunni”. Stessa musica all’istituto professionale Cattaneo, con “quasi il 70% di alunni debitori”, e al liceo Righi di Bologna.
Almeno tre i fattori alla base di tanto sfacelo, secondo i presidi: la carenza di fondi che costringono le scuole a fare i corsi come meglio si puo’; la mancanza di aggiornamento da parte dei docenti, che non permette di “svecchiare la didattica e invogliare i ragazzi”; il lento mettersi all’opera degli stessi studenti che nel primo quadrimestre vanno a rilento e poi fanno le corse per evitare la bocciatura a fine anno.
Per la preside del Mameli di Roma, Giovanna Bertoldo, “la novita’ dei corsi di recupero e’ stata positiva, l’obiettivo di evitare la bocciatura a giugno e’ comune e sono numerose le attivita’ messe in campo”. Ma, appunto, “gli alunni si svegliano tardi”. Forse un vecchio retaggio degli anni passati, quando il debito si trascinava fino alla maturita’ con un segno rosso in pagella e niente rischio di bocciatura.
“I risultati delle novita’ di Fioroni li vedremo solo tra qualche anno- sentenzia Domenico Altamura, preside del prestigioso liceo Righi di Bologna - ora abbiamo ancora molti alunni di quelli degli anni passati che si trascinano le lacune fin dalla prima superiore perche’ prima non dovevano essere colmate”.
Al Righi, su 1.000 alunni i debitori (ma per questione di fondi per i corsi sono conteggiati solo i ragazzi dal 4 in giu’) sono oltre 300, il 35% della popolazione scolastica. “Ma si sale oltre il 60%- dice il preside- se consideriamo anche chi ha il 5”. E siccome i fondi scarseggiano, chi ha quattro materie puo’ seguire solo due corsi di recupero.
Per le altre materie lo studente con debiti si arrangia con il fai-da-te. “I corsi di recupero cosi’ come sono non funzionano- si lamenta Mario Rusconi, preside del Newton di Roma e dirigente romano dell’Associazione nazionale presidi- se uno in quarta non sa matematica mica la recupera in 15 ore. Da noi poi ci sono stati tre ricorsi al Tar e uno al Consiglio di Stato per bocciature contestate. Bisognerebbe rendere obbligatoria la formazione dei docenti per rendere piu’ attrattive le lezioni del mattino invece di recuperare il pomeriggio. E lasciare piu’ flessibilita’ alle scuole nell’organizzazione dei corsi: c’e’ troppa burocrazia che scatena ricorsi. Infine bisogna avere la certezza dei fondi. E queste ultime sono richieste che facciamo al ministro”.
Per il preside dell’Istituto tecnico Galilei di Roma, poi, “va resa obbligatoria la frequenza ai corsi di recupero. Le scuole- dice Eugenio Leone- sono obbligate a organizzarli ma le famiglie possono mandare i figli a ripetizioni private”.