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Quiz al capolinea, spunta l'Invalsi

Il test nazionale sarà sperimentale, si decide a settembre

26/06/2012
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Archiviato il quizzone, i 500mila studenti alle prese con la maturità limano la tesina con cui inizieranno in questi giorni l'orale. Mentre già si profilano novità per la terza prova all'esame di stato 2013. Il prossimo anno, infatti, potrebbero partire le sperimentazioni in alcune scuole, su base volontaria, per l'introduzione della terza prova nazionale Invalsi all'esame di stato, come già avviene in terza media.

A darne la notizia Roberto Ricci, il responsabile del servizio di nazionale di valutazione Invalsi, che poi precisa: «Stiamo ancor studiando la situazione e non abbiamo terminato». Tuttavia, una prova nazionale e standardizzata «sarebbe necessaria» e «si potrebbe tecnicamente produrre nel giro di un anno». Ma l'ultima parola spetta al ministero dell'istruzione che deve ancora decidere. Un test come quello dell'Invalsi, prosegue Ricci, ha bisogno di essere provato prima di essere effettivamente introdotto come prova per i maturandi. Per questo motivo il 2013 non segnerà la fine del quizzone, ma l'avvio delle sperimentazioni dell'Invalsi all'esame di stato.”Tuttavia, già da ora si può affermare con sicurezza che – spiega Ricci –, quando verrà introdotta una prova standardizzata alla maturità, gli studenti lo sapranno fin dal 1 settembre”. Nessun cambiamento in corsa, dunque. Una prova nazionale Invalsi all'esame di stato al posto dell'attuale quizzone, però, non entusiasma affatto gli studenti. Intervistati da Skuola.net in 1.500, il 70% dei ragazzi delle superiori bocciano la novità perché temono che un test nazionale possa essere ancora più difficile dell'attuale temutissima prova multidisciplinare su massimo 5 materie preparata da ogni singola commissione esaminatrice, tra cui i commissari interni che conoscono il programma svolto dalla classe. Solo il 16% è favorevole all'Invalsi alla maturità, perché introdurrebbe un criterio di valutazione omogeneo, indipendente dalla predisposizione a mettere voti alti di una scuola rispetto a un'altra o dalla severità della commissione d'esame. Ma la motivazione sembrerebbe anche un'altra. Basta leggere i risultati di un altro sondaggio online di Skuola.net su 800 maturandi: oltre la metà degli studenti ammette di conoscere in anticipo le materie o le domande oggetto della terza prova, che invece dovrebbero rimanere segrete fino al giorno dell'esame. In particolare, 1 maturando su 5 dichiara di sapere sia le discipline sia i quesiti, 1 su 3 solo le materie. A essere rimasto all'oscuro di tutto, il 45% degli studenti, la minoranza. E le disparità riguardano anche commissioni dello stesso istituto.


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