FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3888398
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Quel bando per la ricerca umilia mercato e merito

Quel bando per la ricerca umilia mercato e merito

PIERGIORGIO STRATA UNIVERSITA’ DI TORINO

11/01/2012
Decrease text size Increase text size
La Stampa

La protesta per il bando sulla ricerca

Il 27 dicembre il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha firmato il bando per il finanziamento dei Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale (PRIN), finanziamento dedicato specificamente a chi lavora nelle università. La cifra finora stanziata per questo tipo di finanziamento è sempre stata molto modesta rispetto a quanto destinato alla ricerca in generale, ma il programma è sempre stato apprezzato e ha consentito spesso a molti di sopravvivere. Il nuovo bando, però, cambia drasticamente le regole e ciò ha suscitato l’immediata reazione di molti e in particolare dei due direttori della Scuola Normale e della Scuola Sant’Anna di Pisa, i quali hanno indirizzato una lettera al ministro tramite il «Sole 24 Ore».

Queste due Scuole, assieme alla SISSA di Trieste, sono classificate tra le primissime al mondo per produzione scientifica valutata con il metodo dello «score on size». In altre parole le loro dimensioni sono molto ridotte, ma possiedono un’alta concentrazione di ricercatori molto produttivi. Perché dunque l’immediata protesta si è sollevata proprio da queste Scuole? Perché il nuovo bando PRIN introduce una novità che va contro il libero mercato della conoscenza.Infatti il bando prevede che ogni istituzione di ricerca universitaria possa presentare un numero di progetti molto limitato e correlato con le dimensioni del corpo docente. In altre parole, se un’istituzione ha il 100% di ricercatori produttivi e un’altra ne ha soltanto il 50%, come è molto comune, questo fatto punirà l’istituzione migliore. Questo bando stupisce in quanto il governo tecnico ha promesso liberalizzazioni, mercato e merito, ma in questo caso pone limiti a questa sacrosanta libertà.

Ma c’è un altro fattore preoccupante. Le domande non possono essere presentate, com’era stato finora, anche da un singolo gruppo di ricercatori sotto la guida di un responsabile, ma è necessaria l’aggregazione di almeno cinque gruppi di sedi diverse. Il bando afferma che il PRIN deve affrontare progetti che per complessità e natura richiedono collaborazione di più studiosi. A parte il fatto che questa complessità potrebbe essere anche affrontata da un singolo gruppo, formato da componenti multidisciplinari, come ormai avviene sempre più di frequente, ma chi finanzierà i progetti di alto interesse conoscitivo che possono essere attuati da piccoli gruppi e spesso da giovani ricercatori molto meritevoli? Lo stesso ministro, rispondendo alle obiezioni, ha affermato che con il vecchio sistema ci si aspettano 7 mila domande, che richiedono almeno tre valutatori ciascuna: un sistema che Profumo ha definito lunghissimo e poco efficace. Esistono filtri per ridurre il carico di lavoro che funzionano ovunque. Ma perché dobbiamo inventare sistemi che non ritrovano riscontro in nessun Paese al mondo?

Il ministro ha precisato che lo scopo di questo cambiamento è anche quello di costituire una palestra di addestramento in vista di una più efficace partecipazione alle iniziative europee che si basano su collaborazioni internazionali e aggregazioni multidisciplinari. Ma i fondi europei per la ricerca costituiscono il 5% del finanziamento che ogni Paese destina alla ricerca. Perché non allenarsi a spendere meglio e organizzare più efficacemente quanto abbiamo in casa? Non sarebbe assai più importante incentivare la deframmentazione delle nostre infrastrutture e la creazione di larghe aggregazioni multisciplinari come succede nel resto del mondo? Ancora, per questa palestra c’è bisogno di usare questo modestissimo finanziamento (unico ad essere aperto a tutto il sapere) e non, per esempio, i più corposi fondi per la ricerca di base, noti come FIRB?
Piergiorgio Strata Neuroscienziato

 

RUOLO: E’ PROFESSORE EMERITO DI NEUROFISIOLOGIA ALL’UNIVERSITA’ DI TORINO E PRESIDENTE DELL’ISTITUTO NAZIONALE DI NEUROSCIENZE

 


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL