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Quante nomine in ruolo?

In vista dell’imminente apertura del nuovo anno scolastico, c’è una comprensibile attesa per conoscere il numero di docenti e di personale Ata da immettere in ruolo.

02/08/2012
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Tuttoscuola

In vista dell’imminente apertura del nuovo anno scolastico, c’è una comprensibile attesa per conoscere il numero di docenti e di personale Ata da immettere in ruolo.

Nei mesi scorsi da parte dello stesso ministro erano state annunciate quantità contenute di quote possibili di nomine, nonostante vi sia una disponibilità notevole di posti vacanti.

Secondo i calcoli della Cgil-scuola, a trasferimenti conclusi e tenendo conto dei pensionamenti certi, attualmente sono vacanti 27.668 posti comuni di docenti (2.232 nell’infanzia, 4.881 nella primaria, 12.206 nella I grado e 8.349 nelle superiori) e 3.226 di sostegno.

Vi sono anche 8.180 esuberi che, tuttavia, soltanto parzialmente saranno riassorbiti. Come minimo vi sono, quindi, circa 23 mila posti vacanti.

Quanti di quei 23 mila saranno disponibili per le immissioni in ruolo? Tutto dipende dall’autorizzazione del ministero del tesoro a cui da tempo il ministero dell’istruzione ha presentato richiesta.

In attesa della risposta, data ormai per imminente, la Direzione Generale del personale del Miur ha pensato bene di scaldare i motori, emanando la nota prot. 5838 del 15 luglio in cui ha precisato: “Si premette che, come ogni anno, questa Direzione ha provveduto ad inoltrare la prevista richiesta di autorizzazione per il numero di posti da destinare alle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2012/13. Nelle more della definizione delle aliquote dei posti da destinare alle nomine sulle singole tipologie di posto, si invita il personale presumibilmente in attesa di nomina a:

Quel “presumibilmente in attesa di nomina” è una novità amministrativa veramente curiosa.

La nota invita i potenziali nominandi (quanti? 10 mila? 20 mila?) a “dotarsi di casella di posta elettronica certificata. Al riguardo si precisa che può essere utilizzata la casella di postacertificat@gratuita e finalizzata al colloquio fra cittadini e Pubblica Amministrazione. Tale casella può essere richiesta accedendo al sito https://www.postacertificata.gov.it/home/index.dot. Si ricorda che nel caso in cui si scegliesse di usufruire di questo servizio, l’operazione di registrazione dovrà essere completata tramite un ufficio postale qualsiasi”.

La casella di posta certificata è un’altra novità su cui i sindacati hanno già espresso riserve nel timore che vi possano essere esclusioni.

La nota ministeriale prosegue precisando che gli interessati dovranno “comunicare il nome della casella di posta elettronica certificata attraverso il sito delle istanze on line, al link https://archivio.pubblica.istruzione.it/istanzeonline/, accedendo con utenza e password (si ricorda che occorre essere regolarmente registrati) e utilizzando l’apposita funzione disponibile al percorso: “Gestione UtenzaàGestione Indirizzo di Posta Certificata. Si ricorda che, dopo avere inserito il proprio indirizzo PEC e nel caso in cui esso non sia del tipo postacertificat@, tale casella va validata utilizzando la funzione “Gestione Utenza Validazione Indirizzo di Posta Certificata” secondo le istruzioni ricevute con apposita comunicazione nella casella PEC indicata. Solo dopo tale operazione l’indirizzo PEC può essere correttamente utilizzato dalle applicazioni di convocazione. Tale operazione dovrà essere necessariamente effettuata entro il 20 agosto. Dal giorno successivo, infatti, sarà possibile per gli uffici competenti iniziare ad inviare le e-mail di convocazione agli utenti.

 


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