Provincia PAvese-Riforma, alle elementari aria di protesta
Riforma, alle elementari aria di protesta Documento dei quattro circoli I nodi: tutor e tempo pieno di Donatella Zorzetto PAVIA. Si sta estendo a macchia d'olio: la protesta delle scuole eleme...
Riforma, alle elementari aria di protesta
Documento dei quattro circoli
I nodi: tutor e tempo pieno
di Donatella Zorzetto
PAVIA. Si sta estendo a macchia d'olio: la protesta delle scuole elementari contro la riforma Moratti ha già coinvolto i quattro circoli didattici cittadini e si sta allargando alle scuole della provincia. Un documento approntato dalle Rsu è stato votato pressochè all'unanimità. Nel documento si chiede soprattutto "pari dignità tra docenti" e si boccia la "riduzione dell'offerta formativa".
I quattro circoli di Pavia hanno risposto con convinzione all'iniziativa organizzata da Cgil e Cisl. Ne è nato un documento in cui, "esaminata la legge 53/2003, presa visione la bozza di decreto sulla definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, e sulla base delle esperienze didattiche maturate negli ultimi 30 anni", gli insegnanti ritengono "inammissibile la fattiva scomparsa della pluralità degli interventi educativi con pari dignità tra i docenti del team sancita dalla legge 148/90". Ritengono anche "indispensabile che rimanga di competenza del collegio docenti la decisione sulla eventuale scelta del tutor e la sua utilizzazione all'interno del team docente" e "non accettabile la riduzione dell'offerta formativa, soprattutto per il tempo pieno". Infine invitano "il Miur ad un ripensamento del decreto legislativo al fine di salvaguardare i principi di pari dignità dei docenti e di democraticità delle scelte all'interno dei collegi docenti". Il documento è stato approvato anche da Mortara, Cassolnovo e Cava Manara; Belgioioso invece ha promosso una raccolta di firme.
"Lo schema applicativo della legge di riforma è gravissimo - sottolinea Gladio Zamperini (Cgil) - Taglia gli organici, ma soprattutto taglia il tempo orario dei ragazzi a scuola, quindi peggiora il servizio. Oltretutto la riforma creerà, con le materie opzionali e facoltative a carico delle scuole, istituti di serie A e B: si tornerà indietro di almeno 40 anni". "Il primo effetto che ha avuto questa riforma rispetto all'anticipo della frequenza a 5 anni e mezzo - conclude Zamperini - è stato che solo un terzo dei bambini si è iscritto. Un incremento che porterà al massimo all'aumento di due classi".
"Il testo della riforma proprio perchè generico, lascia spazio ad un intervento del ministro sulla bozza di decreto, se questi vuole che la riforma accolga almeno in parte i desideri della scuola - dice Elena Maga (Cisl) - Invitiamo tutta la categoria a pronunciarsi. Inoltre, visto che in aula a Montecitorio si sono contati 146 favorevoli, 101 contrari, due astenuti e 105 parlamentari assenti, invito questi ultimi a riflettere sul loro ruolo: se ritengono che non valga la pena di votare per la riforma della scuola nel loro Paese, mi chiedo cosa facciano in Parlamento".