Prove tecniche di scuole riaperte A Borgosesia si torna in aula
Domani in classe con gli educatori 36 bambini piemontesi dai 3 ai 10 anni
Diego Longhin
TORINO — Gruppi mignon, al massimo quattro o cinque bambini a seconda dell’età, educatori con mascherine, blitz in bagno una volta all’ora per lavare le mani, finestre aperte ogni cinquanta minuti per cambiare l’aria, obbligo dei test sierologici per genitori e assistenti e pranzo (in classe) che viene mangiato al banco distanziato dagli altri compagni. Ecco come potrebbe essere la scuola per i bambini da tre a dieci anni da settembre. Ecco come sarà tornare a scuola domani per i 36 bimbi di tre cittadine del Piemonte, in provincia di Vercelli: Borgosesia, Varallo Sesia e Quarone.
Domani torneranno sui banchi per quello che il sindaco di Borgosesia, Paolo Tiramani, deputato della Lega, definisce come un progetto di «assistenza ai minori». Di fatto si riapre con il via libera della preside una scuola, il cui edificio è di proprietà del Comune, dove le famiglie potranno lasciare i figli in età da materna ed elementare dalle 8 alle 18. «Le famiglie sono disperate, in questo periodo non sanno a chi affidare i figli adesso che sono riprese molte attività — dice Tiramani — le misure del governo sono insufficienti: 15 giorni di congedo a fronte di un emergenza di 3-4 mesi è nulla». Tiramani, grazie alla copertura della Regione Piemonte, si è deciso ad aprire uno dei cinque plessi di Borgosesia: a disposizione ci sono 25 aule. Classi da quattro bambini per le materne, da cinque per le elementari. Almeno 4-5 metri quadri di spazio per ogni allievo. «Siamo una realtà medio-piccola — sottolinea Tiramani — è venuto il momento di sperimentare soluzioni, non solo di studiarle sulla carta». Il modello Borgosesia per ora è aperto solo ai figli dei genitori tornati al lavoro. «Abbiamo fatto un protocollo attento a tutti gli aspetti, verificato da uno dei più importanti virologi italiani, Giovanni Di Perri, e controllato da uno dei medici membri dell’Unità di crisi del Piemonte, Roberto Testi. Siamo pronti a metterlo a disposizione del governo e della ministra Azzolina viste le difficoltà a definire alcuni aspetti». Sembra che la ministra non abbia gradito la fuga in avanti e la consigliera regionale dei 5 Stelle, Francesca Frediani, «dice che la riapertura delle scuole nel vercellese è un azzardo sanitario».
I bimbi domani non troveranno in classe le maestre, ma gli educatori del pre e post scuola. Porteranno tablet e pc per seguire con le cuffiette a distanza le lezioni.. Il costo? 10 euro al giorno, 1 euro all’ora. più 5 per il pasto. Vietato il panino da casa per ragioni sanitarie.