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«Pronto oltre un miliardo per i lavori urgenti»

Gianluca Galletti, sottosegretario all'istruzione

13/01/2014
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Il Messaggero

L’INTERVISTA
ROMA «La sicurezza nelle scuole è un’emergenza. Bisogna intervenire in maniera forte e in tempi rapidi. E si tratta di investimenti che hanno anche un altro valore, sono un volano per l’economia». Gian Luca Galletti è il sottosegretario al ministero dell’Istruzione che ha la delega all’edilizia e alla sicurezza. «Io ho quattro figli. E un Paese che non mette in sicurezza i suoi figli non è un paese civile».
Quando ha accettato questo incarico conosceva il problema?
«Sì, l’ho affrontato da assessore al Bilancio del Comune di Bologna. Ho accettato perché il governo ha indicato l’edilizia scolastica tra le priorità».
Lo stanziamento di 450 milioni con il decreto del Fare è sufficiente?
«Non c’è solo quello. Abbiamo messo in moto risorse per un miliardo e duecento milioni. Nel decreto scuola c’è un altro intervento importante. Si prevedono 40 milioni all’anno per trent’anni a pagamento quota interessi. Una somma che permette alle scuole di accendere mutui per 800 milioni. Poi c’è un altro progetto dei fondi immobiliari. Partiremo da Bologna, in via sperimentale. I comuni conferiscono immobili e terreni non strategici per costruire nuove scuole. Metà capitale lo mette il ministero a fondo perduto».
I 450 milioni hanno un calendario di date tassativo, viene rispettato?
«Sì,lo stiamo mantenendo. Partendo dall’esperienza del terremoto in Emilia Romagna abbiamo dato poteri straordinari ai sindaci e ai presidenti di provincia sull’edilizia scolastica».
Guariniello è stato molto critico, in audizione alla Camera, sulla qualità delle nuove costruzioni
«Ci sono problemi come in altri settori. Le nuove tecniche consentono di avere edifici sicuri e più belli spendendo meno. Bisogna cogliere questa opportunità».
Risorse che aumentano da una parte e diminuiscono da un’altra. Dal 2011 al 2012 gli enti locali hanno investito il 30% in meno nella manutenzione straordinaria delle scuole.
«Il patto di stabilità con gli enti locali non distingue tra spese per investimenti e spese correnti. E la spesa per investimenti ha subito una decurtazione fortissima».
L’Aquila ha rimontato posizioni nella classifica della sicurezza. Ma ci deve essere un terremoto per rendere le scuole sicure?
«E’ proprio quello che dobbiamo evitare. Dobbiamo uscire dall’emergenza».
Di alcune città, Roma compresa, mancano dati certi sull’edilizia
«E’ il problema dell’anagrafe scolastica, che non è completa. Lo stiamo affrontando”.
Scuole nuove come soluzione?
«Abbiamo molte sperimentazioni di scuole 2.0, ora si chiamano così. Scuole di nuova generazione. Stiamo valutando le linee guida. Ma non tutto può essere nuovo. Nei grandi centri serve ristrutturare edifici storici».
Scuole moderne, scuole 2.0. Ma soprattutto scuole sicure
«Sì, la priorità è questa. La sicurezza. Abbiamo scuole che hanno ancora l’amianto».
A.Cam.

 


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