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Pronta l'assunzione di 27 mila insegnanti di sostegno

Enrico Letta l'ha annunciato come il provvedimento «più importante» che impegnerà il governo nei prossimi giorni

30/08/2013
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Corriere della sera

ROMA — Enrico Letta l'ha annunciato come il provvedimento «più importante» che impegnerà il governo nei prossimi giorni: «Il mondo della scuola ha pagato duramente la crisi, i tagli degli anni scorsi, vogliamo dare un segnale di attenzione e di speranza». All'indomani del decreto sull'Imu, il premier apre il fronte scuola. E nei prossimi giorni potrebbero arrivare provvedimenti importanti, primo fra tutti la stabilizzazione di 27 mila posti per insegnante di sostegno.
Le aspettative sono alte. Da parte dei lavoratori, dai precari ai pensionandi rimasti al lavoro per la riforma Fornero. E degli studenti, frustrati dalle ultime riforme. Il governo comincerà a discuterne già nel prossimo consiglio dei ministri, martedì prossimo. Anche se, secondo il timing del ministro Dario Franceschini, «c'è bisogno di lavorare qualche giorno in più», quindi il lavoro sui provvedimenti che riguardano la scuola (forse un decreto e un ddl) si dovrebbe ultimare lunedì 9 settembre. Per ora, i testi del ministero dell'Istruzione si smontano e rimontano per verificare le coperture finanziarie. Di certo avranno due focus: uno sui lavoratori della scuola e uno su studenti e famiglie, con attenzione al diritto allo studio. Una nuova riforma? Il ministro Maria Chiara Carrozza lo ha definito «un "provvedimento-scuola" rivolto principalmente agli studenti, alla loro vita e allo studio».
«Vanno risolte le emergenze di precari e inidonei che bloccano le assunzioni degli Ata», sono le richieste iniziali della Flc Cgil. In una prima bozza del decreto, stralciato da quello sulla Pubblica amministrazione, ci sarebbe un piano triennale per l'immissione in ruolo, in particolare per gli insegnanti di sostegno. Al momento sono poco più di 65 mila, di cui solo il 60% impiegato a tempo pieno nello stesso istituto. Un numero insufficiente che fa sì che gli alunni disabili cambino spesso il punto di riferimento a scuola. Per evitare l'avvicendamento continuo dovrebbe arrivare la stabilizzazione di 27 mila posti in organico. L'altra questione spinosa riguarda i cosiddetti insegnanti «inidonei», circa 3.500, esclusi dalla didattica in base alla spending review, e impiegati in biblioteche, laboratori e segreterie. Che, a loro volta, bloccano l'immissione in ruolo di 3.730 Ausiliari tecnici amministrativi. Dovrebbe poi trovare soluzione la questione di chi prima della riforma era vicino alla pensione. Si tratta di quegli insegnanti classe 1952, per i quali si parla dell'uscita con la vecchia quota 96 (tra età anagrafica e contributi), in deroga alla legge Fornero.


Melania Di Giacomo 
 


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