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Profumo: "Test e lezioni simulate così cambierò i concorsi"

Il ministro: «Non è una riforma, ma una necessità per governare la scuola»

10/06/2012
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La Stampa

FLAVIA AMABILE
 

roma

La Corte Costituzionale ha bocciato gli accorpamenti decisi un anno fa dal governo Berlusconi. Francesco Profumo, ministro dell’Istruzione: che cosa accadrà ora nelle scuole che hanno perso presidi, professori - e a volte studenti - già emigrati altrove?

«Subito dopo la sentenza ho messo al lavoro le persone che lavorano con me al dipartimento della scuola. per capire come procedere. Nelle prossime settimane sapremo che cosa fare».

Ma se all’epoca fosse stato lei il ministro dell’Istruzione avrebbe dato via libera al dimensionamento?

«Naturalmente deve esserci compatibilità con le risorse, ma la priorità deve essere sempre il servizio reso agli studenti».

Il prossimo banco di prova per le scuole saranno i concorsi. Che cosa accadrà?

«Ora parte il dimensionamento rispetto ai posti che potranno essere messi a concorso. Stiamo lavorando al bando che partirà prima dell’estate. Subito dopo indicheremo la data per una prima sessione in autunno e una seconda sessione nella primavera del 2013. Quella dell’autunno si terrà con le regole attuali: il 50% riferito alle graduatorie e il rimanente 50% farà riferimento a concorso».

Come si svolgeranno le prove?

«Ci sarà un test a risposta multipla e due prove: la prima sulla competenza dei candidati nel loro settore, la seconda sarà una simulazione di lezione in cui il candidato dovrà mettere in evidenza la sua capacità di tenere una lezione moderna, e di essere all’altezza delle aspettative dei ragazzi».

Ci saranno altri bandi nei prossimi anni?

«La cadenza dei bandi sarà biennale ma solo nei prossimi anni saremo in grado di dire i numeri dei posti messi a concorso».

È una rivoluzione già sapere che c’è una cadenza biennale in un settore in cui è tutto fermo da anni. Anche il mondo dell’università denuncia nuovi posti distribuiti con il contagocce negli ultimi tempi.

«Le cose cambieranno. È stato vidimato dalla Corte dei Conti il decreto relativo all’abilitazione di ricercatori e associati. Sarà pubblicato la prossima settimana in Gazzetta Ufficiale e conterrà tutti gli elementi per emanare il bando di abilitazione nazionale per l’individuazione dei commissari. A luglio arriverà il bando per i candidati. Nel decreto che è in preparazione sono stati individuati i parametri di selezione».

Quali sono?

«Sono differenziati: per le classi scientifiche si fa riferimento all’indice H, nel caso di classi letterarie, invece, alle pubblicazioni ».

Ci sono scadenze o tempi già programmati?

«Nel medio termine ci saranno 4 sessioni del bando: una l’anno fino al 2015. Faremo lo stesso anche con i bandi per commissari ma saranno biennali, dunque uno nel 2012 e un altro nel 2014. In questo modo l’Italia torna alla normalità, chi vorrà fare il professore sa che cosa lo aspetta».

Finora c’è la corsa al concorso quando ne viene bandito uno, c’è sempre la sensazione che sia l’ultimo per molto tempo.

«È una sensazione da ultima spiaggia che non avrà più motivo di esistere. Abbiamo anche pensato al divieto posto dalla legge di partecipare ai due concorsi successivi nel caso in cui un candidato partecipi alla prova senza ottenere l’abilitazione. Sapendo quanti bandi ci saranno in futuro si sentirà libero di scegliere quello che gli dà maggiore tranquillità. In ogni caso il candidato concorrente nei 15 giorni successivi alla chiusura del bando potrà scegliere se mantenere la domanda o ritirarla riservandosi di partecipare in seguito se in quel momento non ci si sente sicuri».

Insomma è l’ennesima riforma. Ma non aveva assicurato che non avrebbe cambiato nulla?

«Non è una riforma, non cambia nulla, si applica solo la riforma Gelmini con un processo amministrativo necessario per governare il sistema. Per evitare che i ricorsi possano bloccare tutto non sarà effettuato un unico bando, ad esempio, ma bandi diversi per settore. Il mondo dell’università per funzionare ha bisogno di apertura, trasparenza, valorizzazione delle capacità e dell’ingegno delle persone e tempi definiti. È questo il nostro obiettivo».

 
 

 


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