Profumo: Tempo scaduto!
di Pippo Frisone
“Time has run out for Profumo ! Anche nella scuola, il bilancio di questi 15 mesi di governo tecnico
è risultato alla prova dei fatti molto deludente.
Ai ritardi cronici della burocrazia ministeriale si è sovrapposto un velleitarismo nefasto che ha fatto fare passi indietro all’intero sistema scolastico italiano.
Delle iniziali promesse, 10mila posti in più in organico, valorizzazione e difesa dell’autonomia delle scuole, risorse finanziarie certe all’inizio di ciascun anno scolastico, tanto per citare quelle politicamente più impegnative, nulla è rimasto, travolte dalla real politique del governo tecnico. Il decreto Salva Italia, la Spending review e per ultimo il decreto di stabilità sono andate, invece, nella direzione opposta, imponendo ulteriori tagli e sacrifici a settori quali la scuola, l’università e la ricerca, strategici per la crescita e per fare uscire il nostro paese dalla crisi.
Ancora una volta è prevalsa la vecchia politica dei due tempi. Prima i sacrifici poi si vedrà.
E’ all’interno di questa logica che si è mosso anche il ministero di viale Trastevere.
La Scuola in particolare è stata chiamata a dare il suo contributo prima sul bilancio del 2012 e poi su quello del 2013.
Non solo non poteva prendere corpo l’aumento di 10mila unità di posti in organico, stroncato sul nascere dal freddo richiamo all’art.64 della L.133/08 fatto dalla Ragioneria generale dello Stato, 135mila tagli dovevano rimanere un vincolo invalicabile, vincolo presente ancora oggi quando si parla di organici funzionali triennali .
Aumenta la popolazione scolastica di 27mila unità e quindi le classi ma gli organici ahimè si devono confermare nelle quantità bloccate nel 2011/12.
Viene svuotata completamente l’autonomia scolastica. Senza un organico funzionale , non solo nominalistico ma reale, vale a dire senza posti aggiuntivi e senza risorse finanziarie sufficienti
per il funzionamento , ogni ipotesi di autonomia ne esce imballata e svuotata.
Con la tesoreria unica, istituita a novembre 2012, sono stati prosciugati i depositi dai conti correnti delle istituzioni scolastiche, imponendo di versare ogni risorsa, compresi i contributi volontari delle famiglie, alla Banca d’Italia.
E ancora, un dimensionamento stop and go delle istituzioni scolastiche, le vicende degli esodati anche nella scuola, degli inidonei costretti a transitare nei profili ata, delle ferie ai supplenti, del tentativo d’aumentare l’orario dei docenti della secondaria,delle nuove classi di concorso bloccate, per finire alla recente vicenda sugli scatti d’anzianità finanziati coi tagli del FIS.
Per non parlare dello svuotamento dei contratti nazionali, proseguito a colpi di mannaia anche dal governo Monti.
Inidonei e ferie sono un primo esempio ma seguono a stretto giro anche gli esuberi della scuola, una platea crescente tra 8mila e 10mila unità.
Contratti sotto tutela come quello sui trasferimenti, firmato il 6 dicembre e ancora fermo tra Miur e Tesoro, non ancora trasmesso al Ministero della Funzione Pubblica, cui spetta l’ultima parola.
Interventi legislativi sui diritti del personale della scuola, prima col governo Berlusconi poi col Governo Monti, stanno restringendo sempre più il campo d’intervento della contrattazione.
i trasferimenti toccherà poi agli utilizzi mettersi in ordine e declinare le nuove norme di legge, vincolanti per la gestione degli esuberi.
Dopo aver sbattuto il muso contro la dura legge dei numeri, il Ministro Profumo forse già convinto della sua salita in politica con Monti, per recuperare un po’ di popolarità, ha lanciato la campagna propagandistica sui concorsi e sulla cosiddetta digitalizzazione ( iscrizioni on line, registri elettronici..ecc) con i risultati che ahimè sono sotto gli occhi di tutti.
Un bilancio negativo che al di là degli esiti elettorali e di quale sarà la futura coalizione di governo,
non deporrà certo a favore di un ritorno del Ministro Profumo sulla poltrona di viale Trastevere.
Anche per lui il tempo è scaduto