Profumo scrive ai sindacati: "Sul merito interventi complementari"
Il ministro dell'Istruzione rassicura dopo le critiche: "Impegniamo solo qualche decina di milioni a favore dell'eccellenza e più di un miliardo per la scuola di tutti"
Gli interventi sul merito in agenda mercoledì in Consiglio dei Ministri (e rivelati da Repubblica 1) sono solo "complementari": "impegniamo qualche decina di milioni" - non più di 30, assicura viale Trastevere - "per le misure a favore dell'impegno nell'eccellenza e più di un miliardo per la scuola di tutti" scrive, in una lettera ai sindacati, il ministro Profumo. Ancora: "Non proporrò certo provvedimenti sul premio alternativi allo sforzo, che invece deve essere sempre più intenso, per fare della scuola un mondo dove nessuno è lasciato indietro, a cominciare dai più deboli e svantaggiati". Tutto nel rispetto dell'art. 34 della Costituzione.
La lettera arriva dopo le numerose proteste seguite alla riforma annunciata dal ministro. Pd, Cgil, ma anche settori di Confindustria e del Pdl. Al centro dello scontro, proprio i provvedimenti sul merito. Per Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Partito Democratico, "siamo felici di apprendere dal ministro che i preliminari del provvedimento sul merito circolati in questi giorni non corrispondono ai contenuti finali". E adesso l'attesa è per il testo definitivo che sarà presentato in Parlamento. Ancora la Puglisi: "E' necessario un ulteriore approfondimento, perché sia riaffermato il principio di merito in una scuola inclusiva che dia uguali opportunità a tutti".
Duri attacchi anche dall'Italia dei Valori. Che mette sul tavolo la necessità di "riparare i danni introdotti dalla riforma Gelmini". Pierfelice Zazzera: "Il ministro scenda dalla cattedra e la smetta di dare pagelle a scuole e a studenti". Piuttosto, "risani il taglio dei fondi voluto dalla Gelmini e risolva al più presto il problema del precariato, altrimenti la sua funzione è inutile e farebbe bene a prendere la valigia e lasciare l'incarico. Non avevamo bisogno di un tecnico per continuare le politiche sulla scuola volute dalla Gelmini".
E, nella sua lettera, Profumo scrive: "Ho sempre cercato di mettermi dalla parte giusta: quella della coesione e della solidarietà nell'interesse generale". Poi, la questione dell'abbandono statale dell'istruzione pubblica: "La scuola non sarà abbandonata a se stessa. Non da me, almeno". Ancora: "Non potrei nemmeno volendo, visto che nella scuola e nella formazione ho passato quasi tutta la mia vita". E sul recente passato dell'istruzione pubblica: "La scuola italiana ha attraversato negli ultimi anni un periodo di grande difficoltà, fatto di tagli e di marginalizzazione rispetto all'agenda politica del paese. Di questa messa all'angolo la scuola ha sofferto molto, e in primis i suoi lavoratori, che si sono sentiti feriti e colpiti