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Profumo: necessario investire sull’istruzione, ma non ci sono soldi

In una intervista rilasciata al Tgcom24, il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha detto che non esiste possibilità di uscita dal tunnel della crisi economica se non si punta sul sistema educativo e sulla componente giovanile

14/04/2012
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La Tecnica della Scuola

P.A.

Ha però aggiunto che sebbene “l’unico investimento vero è quello sui giovani e sull’istruzione”, non ci sarebbe però da parte del governo alcuna intenzione di spendere le pur poche risorse economiche disponibile per garantire un adeguato finanziamento al sistema scolastico ed universitario.
“Il Paese di risorse ne ha veramente poche. Pensare a un incremento di risorse è solo un sogno”, ha fatto sapere il ministro.
Secondo Profumo esisterebbero però saggi stratagemmi per raggirare questa cronica carenza di risorse e sarebbe possibile risollevare scuola ed università italiane provvedendo ad un utilizzo oculato del denaro che giunge nelle casse delle singole strutture.
Secondo il ministro il punto debole del sistema della formazione è l’orientamento: “Ci deve essere un maggiore matching tra domanda e offerta. L’orientamento è uno dei punti più deboli del sistema della formazione".
Per Profumo "i giovani vengono preparati su percorsi di formazione che non hanno sbocchi lavorativi. Bisogna puntare sull’orientamento che deve avvenire per tutte le transizioni a partire fin dalla scuola media. Deve essere anticipato almeno di un anno. Orientamento non significa promozione ma, deve essere l’occasione per capire le aspirazione e i punti di forza dei giovani".
Durante l’intervista c’è anche spazio per parlare della fuga dei cervelli all’estero:“Il Paese di risorse ne ha veramente poche. Pensare a un incremento di risorse è solo un sogno. Ci sono risorse utilizzate in maniera non ottimale e penso ai fondi europei. Il Paese deve impegnarsi ad essere più bravo a utilizzare queste risorse".
Puntare sull’integrazione tra formazione e mercato del lavoro sarebbe la chiave vincente a detta del ministro. In particolare rivalutare i percorsi di stage e apprendistato che permetterebbero di allargare le prospettive occupazionali, oppure puntare sull’orientamento, tramite il quale indirizzare lo studente verso il giusto percorso formativo, quello che più si confà alle esigenze del mercato.
Insomma, niente soldi, ma il sistema di istruzione italiano può miracolosamente crescere e far crescere il Paese.
Non ha però precisato, aggiungiamo noi, chi potrà fare il miracolo e con quali particolari riti.    


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