Profumo: L'insegnante del futuro? Chi supererà il concorso
Durante un dibattito a Reggio Emilia, il Ministro dichiara - tra qualche protesta - che l’identikit del docente moderno è quello di una "persona in grado di mantenere un filo logico" nei suoi interventi, di "interpretare un testo" e con "competenze di tipo informatico" e "linguistico". Sono esattamente le caratteristiche che verranno saggiate con la prova pre-selettiva del prossimo concorso a cattedre.
Dopo aver brevemente ricordato la sua carriera di ricercatore, insegnante, preside e rettore, prima di essere chiamato a far parte del governo tecnico, Profumo si è soffermato sull’esigenza di passare in Italia da un sistema di cooptazione ad un sistema aperto perché per troppo tempo "siamo rimasti legati a sistemi chiusi in cui si cooptavano persone". Durante il suo intervento il ministro all'Istruzione ha parlano inoltre della necessità di "rimescolare il sangue": in questi anni - ha spiegato - ci siamo un po' riprodotti, a volte bene a volte male. Ora dobbiamo pensare ad aprire il sistema".
Per Profumo, come hanno fatto notare a livello europeo, l'Italia deve cambiare passo nel campo dell'istruzione, e lo deve fare garantendo "processi trasparenti", che "valorizzino le capacità delle persone". Servono "tempi certi e semplificazione" sempre nel "rispetto della legge".
Nel corso del dibattito, una ventina di insegnati precari ha protestato contro il ministro cercando di attirate la sua attenzione e quella dei presenti con alcuni cartelli: un rappresentante della Prefettura ne ha sequestrato uno. "La scuola dei tecnici è una scuola di classe" c'era scritto in un cartello con la sagoma di Pinocchio mangiato da un pescecane; "con il ministro Profumo c'è puzza di concorso-imbroglio" era il testo di un altro cartello; "120 milioni per un concorso inutile" ha esposto un altro insegnante.
"Volevamo chiedere chiarimenti per le dichiarazione che ha fatte recentemente il ministro - ha spiegato Benedetta Corradini, insegnante precaria di lettere, prima in graduatoria nella sua classe di concorso a Reggio Emilia -. Non volevamo fare nulla di male, i nostri cartelloni sono senza offesa".