Profumo chiama i sindacati «Stati generali per la scuola»
Il ministro dell’Istruzione: «Dobbiamo ridisegnare il ruolo dei professori». Ma i docenti restano scettici: basta con le promesse
di ALESSIA CAMPLONE
ROMA Mano tesa al ministro, ma anche molte critiche. I sindacati rispondono a Francesco Profumo che ha proposto agli insegnanti un «patto per la scuola», per ridare peso al loro ruolo e per rilanciare l’istruzione italiana verso l’Europa. Il ministro ha parlato anche di una conferenza nazionale all’inizio del 2013, «una sorta di stati generali della scuola». Saranno invitati anche i sindacati, che ora dicono: ben venga il dialogo, ma basta proclami e si parli con i fatti.
«Che il ministro faccia una conferenza noi lo chiediamo da tempo» dice Francesco Scrima della Cisl scuola. «Ma il ministro ci sembra uno specialista in annunci. Noi sentiamo i suoi discorsi e poi vediamo interventi come quelli che stiamo vedendo in questi giorni che fanno male alla scuola e al paese».
«Noi siamo aperti alla discussione e al confronto. È da tempo che lo chiediamo gli fa eco Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil ma basta con i messaggi mediatici di Profumo». La Flc Cgil respinge anche quelli che definisce provvedimenti calati dall’alto, «in maniera autoritaria», e il riferimento è all’aumento delle ore di insegnamento, da 18 a 24, annunciato per i docenti delle superiori. «Se si vuole discutere seriamente - aggiunge Pantaleo - dobbiamo ripartire dai contratti che sono fermi. E poi possiamo discutere del resto. Le esternazioni di Profumo, invece, mirano solo ai tagli». A giudizio di Pantaleo «non c’è un’idea di quale scuola si vuole, non c’è un progetto esatto. Noi vediamo solo che gli atti concreti sono tagli. Le scuole cadono a pezzi. Occorre migliorare la didattica e sono necessarie risorse per la formazione degli insegnanti».
Ieri il ministro dell’Istruzione è tornato a parlare del «ruolo degli insegnanti» da «ridisegnare». In un messaggio indirizzato ai docenti di Azione cattolica Profumo ribadisce che «la professione dell’insegnante deve essere adeguatamente valorizzata e sostenuta affinché gli insegnanti possano tornare ad essere maestri di cultura e di vita».
Questo pomeriggio i segretari generali di Cisl scuola, Uil scuola, Snals Confsal e Gilda Fgu si riuniranno per proclamare lo sciopero della categoria dopo la rottura della trattativa per gli scatti di anzianità dei docenti. Quanto ai ragazzi, l’Unione degli studenti (Uds) fa sapere che le proteste proseguiranno con tre giorni di mobilitazione nelle scuole di tutto il Paese dal 24 al 26 ottobre. E sempre l’Uds lancia una vera e propria sfida al ministro, che nell’intervista di ieri aveva definito «una minoranza» gli studenti scesi in piazza venerdì scorso in 90 città d’Italia. «La democrazia - dice l’Uds - non è il governo della maggioranza ma il governo di tutti. Se il ministro Profumo crede che noi siamo una minoranza lo sfidiamo pubblicamente ad aprire una consultazione nazionale in cui gli studenti possano liberamente dire ciò che pensano su legge Aprea, diritto allo studio, edilizia scolastica, finanziamenti alle scuole private e risorse edilizia scolastica, finanziamenti alle scuole private e risorse per la scuola pubblica». E la protesta monta anche sul web contro il possibile aumento di ore di lavoro dei prof. Su Facebook il Comitato genitori e insegnanti per la scuola pubblica sta raccogliendo firme contro la proposta del ministro di aumentare il numero delle ore di insegnamento. Una proposta che «è perniciosa si legge nel documento on line e che creerà ulteriore scompiglio nelle vite di migliaia e migliaia di famiglie di docenti e studenti». Se dovesse passare il piano del dicastero dell’Istruzione, le condizioni degli insegnanti di ruolo diventerebbero, secondo il Comitato, disumane.
Ieri sera alle 20 il Comitato vantava 17.318 condivisioni. Ma il ministro Profumo va avanti, cercando il dialogo anche on line. Nei giorni scorsi ha aperto un canale in cui studenti, insegnanti, genitori e chiunque altro lo voglia, può scrivergli direttamente. Il titolo: «portaascuolaituoisogni». Una bella immagine, purché non resti un sogno.