Prof universitari, slitta la nuova abilitazione scientifica nazionale
Doveva partire il 28 febbraio ma i regolamenti che, dopo gli scandali delle ultime edizioni, andavano rivisti non sono ancora pronti
Antonellla De Grnegorio
L’abilitazione «a sportello» non parte. Le nuove regole per l’accreditamento di professori e ricercatori universitari non sono ancora pronte e l’appuntamento del 28 febbraio che gli aspiranti docenti di prima fascia (ordinari) e di seconda (associati) aspettavano per presentare le candidature, slitta. «Alla prossima settimana», dicono al Miur, «appena chiuso il capitolo della Buona Scuola» (a sua volta smottata di una manciata di giorni, ndr). Ma è difficile che parta a breve se le regole devono ancora essere cambiate e approvate. Intanto non trova pace la vicenda dell’Abilitazione Scientifica Nazionale, introdotta dalla Gelmini nel 2010 con l’obiettivo di porre fine ai concorsi truccati e rivista dopo due tornate (2012 e 2013) funestate da proroghe, scandali, e un gran numero di ricorsi al Tar.
La selezione
L’unica data finora scritta nero su bianco per la nuova abilitazione, che dovrebbe dare ai candidati la possibilità di presentare le domande in ogni momento - «a sportello», appunto - è sabato 28 febbraio, gorno in cui gli interessati aspettavano di presentarsi alla selezione. Il che non avverrà, perché sui regolamenti e sui decreti attuativi della L. 240/2010 che dovrebbero disciplinare, tra l’altro, le condizioni minime per partecipare alla selezione (i «Criteri e parametri») ci sono state finora solo indiscrezioni di stampa e anticipazioni di cornice. Come quelle che fanno prevedere una differenziazione nelle modalità di valutazione, il superamento del «sistema delle mediane», la definizione di nuovi criteri e punteggi prestabiliti.
I parametri
E poi: verranno toccati i settori concorsuali, e come? Altro punto che genera attesa: quanto inciderà sulla quota premiale del Fondo di finanziamento ordinario delle università il cattivo reclutamento? Al ministero «stanno lavorando» sui testi, ma non basterà una settimana a chiudere la partita. I parametri, una volta scritti, dovranno passare per l’approvazione di Cun, Anvur, commissioni parlamentari, Consiglio dei ministri.
Reclutamento
La nuova modalità di reclutamento del personale docente («che dev’essere funzionale anche agli obiettivi di ringiovanimento del corpo docente, selezionato secondo standard internazionali», ha scritto nei giorni scorsi la Crui al ministro Giannini), apre le porte alle «chiamate» effettuate dalle singole università con procedure pubbliche di selezione. Nata come verifica ad personam della produttività e maturità scientifica dei candidati, si basa sul raggiungimento del requisito dell’abilitazione scientifica, verificata da commissioni nazionali sulla base di specifici parametri di qualità