Prof fragili, grana per Conte
Fumata nera sulla circolare che deve fissare i criteri per esonerare i docenti dal servizio
Alessandra Ricciardi
Che si possa procedere con lo smart working per i docenti, infatti, è stato dall'Istruzione ritenuto a regime poco praticabile: alle superiori vi sarebbe un problema di vigilanza degli alunni in classe durante la lezione a distanza, e soprattutto all'infanzia e alla primaria fare dad si è dimostrato essere quasi impossibile. E dunque se i fragili non possono insegnare, neppure da casa, si apre il fronte di una nuova carenza in organico, che potrebbe arrivare, in base alla solo requisito anagrafico, anche a 200 mila docenti. Un numero monstre per le ricadute economiche, su cui l'interlocuzione con il Mef dovrà essere avviata, ma anche per i risvolti politici e sociali. Ambienti governativi hanno evidenziato i rischi derivanti di una differenziazione di trattamento tra pubblico e privato, e nello stesso pubblico tra vari settori, che potrebbe alimentare nuove tensioni. Oltre che dare la stura agli attacchi dell'opposizione. Considerazioni che a Palazzo Chigi danno più di un pensiero.. La scuola è il settore pubblico più nutrito, oltre un milione di lavoratori. Ed è quello su cui sono concentrate le attenzioni anche sanitarie per la tenuta del sistema dopo il lockdown, in fondo il banco di prova decisivo della Fase 3.
A delineare la figura del lavoratore fragile è l'Istituto superiore di sanità: «I dati epidemiologici hanno chiaramente dimostrato una maggiore fragilità nelle fasce di età più elevate della popolazione in presenza di alcune tipologie di malattie cronico degenerative (ad esempio patologie cardiovascolari, respiratorie, e dismetaboliche) o in presenza di patologie a carico del sistema immunitario o quelle oncologiche (indipendentemente dall'età) che, in caso di comorbilità con l'infezione da Sars Cov-2, possono influenzare negativamente la severità e l'esito della patologia»,
Al momento per questi lavoratori è prevista un sorveglianza sanitaria eccezionale. Nel momento in cui si passerà, su decisione del medico dell'Inail, all'esonero dal servizio, la ministra dell'istruzione, Lucia Azzolina, dovrà decidere quale trattamento economico e giuridico far scattare: i lavoratori fragili andranno considerati in malattia, e dunque pagati a stipendio pieno fino al termine dell'emergenza sanitaria?
Soluzioni diverse, che prospettino una decurtazione salariale, non sarebbero accettate dal mondo sindacale che è già a ferri corti con la ministra per la gestione finora avuta dell'emergenza e per l'accusa rivolta a una parte del sindacato di voler sabotare l'avvio del nuovo anno. In una lettera inviata ieri a tutto il personale in occasione della riapertura, la Azzolina scriveva: «Respingiamo sempre con forza le insinuazioni che mirano a gettare discredito sulle istituzioni scolastiche e soprattutto su chi vi lavora», non ci sarà nessuna fuga dalla scuola, si dice certa la Azzolina, i docenti faranno il loro dovere.
Per il Cts restano confermate le misure di sicurezza da prendere a scuola: niente mascherine sotto i sei anni, sì per i più grandi negli spostamenti, no se distanziati in classe. Sì per i docenti, anche con visiera.