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Prof di pomeriggio a zero euro

Scuole sempre aperte, ai dipendenti deve pensarci il fondo di istituto. Dentro le superiori. I finanziamenti aggiuntivi? Per esperti esterni e materiali

15/10/2013
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La Tecnica della Scuola

Alessandra Ricciardi

La coperta è corta. E dovrà essere estesa a una platea più ampia: non solo le primarie, come prevedeva inizialmente il decreto legge scuola (Ac 1574), ma anche le secondarie, precisa uno degli emendamenti del relatore al ddl di conversione in legge, il presidente della VII commissione della camera, Giancarlo Galan (Pdl).

Ma non vi potranno accedere i dipendenti, insegnanti e personale ausiliario, tecnico e amministrativo, in organico presso gli istituti. I finanziamenti aggiuntivi (3,6 milioni per l'anno 2013 e 11,4 milioni per l'anno 2014), previsti dal decreto e finalizzati a finanziare il progetto delle scuole aperte anche di pomeriggio contro la dispersione, serviranno a comprare il materiale necessario, a pagare le prestazioni d'opera di esperti esterni, ma non a retribuire le attività funzionali all'insegnamento e aggiuntive degli interni. A questi ci dovrà pensare il fondo di istituto, che resta invariato, e che proprio in queste ore è oggetto di una serrata trattativa tra il ministro dell'istruzione, Maria Chiara Carrozza, e i sindacati.

Il chiarimento sulla portata finanziaria del progetto è giunto nei giorni scorsi con il parere depositato dalla commissione bilancio della camera. Un parere, quello stilato dal relatore Giuseppe De Mita (Scelta civica), favorevole ma con osservazioni, che tiene conto delle precisazioni fornite dal viceministro all'economia, Stefano Fassina (si veda ItaliaOggi di martedì scorso).

«L'autorizzazione di spesa concernente il prolungamento dell'orario scolastico per gruppi di studenti, con particolare riferimento alla scuola primaria, delle aree a maggior rischio di evasione dell'obbligo, di cui all'articolo 7», si legge nelle premesse al parere, «riguarda i maggiori oneri di funzionamento delle istituzioni scolastiche per l'acquisto di materiali, servizi e prestazioni d'opera occorrenti, e comporta i medesimi effetti sui tre saldi di finanza pubblica; il maggior impegno del personale derivante dal citato prolungamento di orario sarà disciplinato dalla contrattazione integrativa e sarà pertanto remunerato nell'ambito del fondo per l'istituzione scolastica». Il fondo è stato quantificato dalla Ragioneria generale nella relazione tecnica al dl in oltre 760 milioni di euro. Per il governo e i parlamentari, che hanno approvato il parere favorevole, si tratta di risorse sufficienti anche per retribuire gli insegnanti e gli Ata che le scuole dovessero decidere di impegnare di pomeriggio per i nuovi progetti. A decidere il se e il quanto sarà la contrattazione d'istituto, in base a disponibilità e priorità.

Il decreto, all'articolo 7, prevede che per realizzare i progetti le scuole non operino da sole, ma che possano essere sottoscritte convenzioni con «associazioni e fondazioni private senza scopo di lucro tra le cui finalità statutarie rientrino l'aiuto allo studio, l'aggregazione giovanile e il recupero da situazioni di disagio, all'uopo abilitate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca», recita l'articolo 7.

L'emendamento depositato dal presidente Galan, una volta approvato, estenderà la possibilità di aprire il pomeriggio le porte delle scuole, e di usufruire della collaborazione di soggetti privati che operano nel sociale, anche alle superiori.


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