Prof anti-Covid, uso improprio
Il ministero ai presidi: non vanno usati per le supplenze
Marco Nobilio
I docenti dell'organico Covid devono essere utilizzati per ridurre il numero di alunni per lasse e devono avere un orario di lavoro stabile. Non si tratta, infatti, di risorse volte ad accrescere i posti di potenziamento, ma di docenti la cui funzione è quella di «garantire una migliore gestione dei gruppi classe, al fine di ottimizzarne la numerosità». Il monito viene dal capo del dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del ministero dell'istruzione, Max Bruschi, che ha bacchettato i dirigenti scolastici con una nota emanata il 9 dicembre scorso (2164/2020). Il capo dipartimento ha ricordato, inoltre, che la funzione del personale Ata, sempre dell'organico Covid, è quella di «attuare le attività necessarie alla garanzia del diritto allo studio nonché alla sicurezza e all'igiene degli ambienti».
Si tratta, dunque, di incrementi di organico di natura congiunturale finalizzati a fare fronte alle impellenti necessità dovute a prevenire e contenere i contagi. E non di mere risorse aggiuntive da utilizzare per supplenze e lavori ausiliari. Bruschi ha anche richiamato l'attenzione dei dirigenti scolastici sull'esigenza di assumere nelle scuole dell'infanzia e primarie docenti che siano «perlomeno iscritti al corso di laurea di Scienze della formazione primaria» e di assegnarli alle classi direttamente sull'orario curriculare. La nota, peraltro, reca le prime disposizioni per dare attuazione alle misure previste dall'ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri emanato il 4 dicembre scorso.
Il decreto prevede che dal 7 gennaio prossimo anche nelle scuole secondarie di II grado alunni e docenti dovranno rientrare a scuola in presenza. Fermo restando che l'attività in presenza è prevista solo per il 75% degli alunni. A questo proposito Bruschi ha invitato i dirigenti scolastici ad organizzare il servizio in modo flessibile anche per classi, per classi parallele e per indirizzi. Ciò in considerazione della necessità di garantire un ottimale svolgimento del servizio rispettando le norme anti-Covid. Il capo dipartimento ha ricordato che dovrà essere consentito anche lo svolgimento degli esami di qualifica dei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP). Che fanno comunque parte del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione. Bruschi ha anche raccomandato ai dirigenti degli ambiti territoriali di raccordarsi con i dirigenti scolastici per riferire ai tavoli di coordinamento per i trasporti che saranno attivati presso le prefetture.