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Priorità Giannini "Scuole più sicure"

E’ Stefania Giannini il ministro dell’Istruzione del governo Renzi, terzo rettore di seguito alla guida del Miur, da un anno segretaria politica di Scelta Civica

22/02/2014
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La Stampa

Flavia Amabile

E’ Stefania Giannini il ministro dell’Istruzione del governo Renzi, terzo rettore di seguito alla guida del Miur, da un anno segretaria politica di Scelta Civica, un ruolo svolto senza mai dimenticare che l’istruzione è una priorità per l’Italia.

Ne ha parlato molto spesso. Arriva alla guida del Miur conle idee chiare. «Sì, ho le ideemolto chiare su quello che serve ma anche sulla complessità del settore. Sono profondamente grata al presidente del Consiglio per la fiducia che mi ha assegnato e molto soddisfatta per il riconoscimento politico al mio partito».

Dache cosa partirà? «Come ha detto Renzi questo è il governo che vuole dare speranza. Bisogna tornare ad investire nella ricerca, settore abbandonato negli ultimi anni per mancanza di sensibilità strategica. Ci sono 80 miliardi di finanziamenti Ue in arrivo nei prossimi 7anni, non possiamo perdere quest’occasione ».

 E per la scuola? «L’edilizia scolastica è un’emergenza che va affrontata senza attendere oltre».

Renzi aveva parlato un mese fa di 5miliardi da recuperare. «I numeri in genere li tratto con delicatezza ma si tratta di sicuro di cifre importanti, dell’ordine di alcuni miliardi».

Ci sono novità in arrivo per i professori? «Bisognerà agire sulla valutazione perché si possa finalmente valorizzare e riconoscere il merito degli insegnanti finora penalizzati».

E quindi anche rivedere il loro lavoro, il contratto e l’orario? «Non è il momento di scendere in dettagli ma non c’è dubbio: sono voci collegate fra loro».

Sulla valutazione proseguirete lungo la strada già segnata o ci sarannocambiamenti? «La strada segnata è stata introdotta di recente ed è molto discussa, di sicuro i test Invalsi andranno perfezionati ma non rifiutati».

Nei giorni scorsi si sono levate molte proteste. Il mondo degli insegnanti si è sentito abbandonato da Renzi e gettato in pasto ad un partito che con il governo Monti aveva lasciato un pessimo ricordo. «Non credo che dovremo parametrarci al governo Monti da cui pure il nostro partito ha origine. Credo che il nostro obiettivo sia la possibilità di dare un segno riformista all’interno di questo governo facendo capire che l’istruzione è una priorità indiscutibile»


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