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Presa di posizione netta del Pd: tagli insostenibili

Bersani: “Sulla scuola norme inaccettabili”. E Francesca Puglisi: “Saremo vicini alla mobilitazione dei lavoratori della scuola”. Determinato Tonino Russo: “Pronto a non votare la fiducia"

17/10/2012
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La Tecnica della Scuola

P.A.

Bersani: “Sulla scuola norme inaccettabili”. E Francesca Puglisi: “Saremo vicini alla mobilitazione dei lavoratori della scuola”. Determinato Tonino Russo: “Pronto a non votare la fiducia”

Apre la rassegna dell’indignazione il segretario nazionale Pd, Bersani, che boccia le misure sulla scuola previste dalla legge di stabilità. "Mettono gli insegnanti allo sbaraglio e chiudono la strada ai precari"
“Se escono così queste norme sulla scuola per noi non sono accettabili, ma da qui alla fiducia c'è di mezzo il Parlamento e noi intendiamo lavorare su questo. Sono misure prese di punto in bianco, dentro nessun contesto e che oltre ad aggravare senza corrispettivo un impegno di lavoro in un sistema frantumato di prestazioni, chiudono la strada a molti precari, la logica non tiene e la scuola ha bisogno di un attimo di pausa, non è che si può continuare a intervenire con l'accetta per due o tre anni. Cerchiamo di fermarci e impostare il discorso su un quadro strategico”.
Rincara la dose Francesca Puglisi: "Saremo vicini alla mobilitazione dei lavoratori della scuola". Queste sono misure "insostenibili socialmente. Insostenibili per i ragazzi con disabilità. Saremo vicini a tutte le mobilitazioni delle lavoratrici e dei lavoratori annunciate nelle prossime settimane dalle parti sociali". Non si tratta solo di dire 'no', ma di passare dalle parole ai fatti, valorizzando il sistema nazionale di istruzione e interrompendo, finalmente, la stagione dei tagli del governo Berlusconi. "Il ministro Profumo continua ad annunciare progetti assolutamente condivisibili per la scuola. Purtroppo restano però solo annunci irrealizzabili se non si torna ad investire risorse e se non si fermano i tagli. Attendiamo fiduciosi che agli annunci seguano i fatti concreti, prima di tutto l'impegno a cancellare l'aberrante norma della legge di stabilità che, facendo lavorare più ore gli insegnanti a parità di stipendio, butta in mezzo alla strada altri 52.000 professori e professoresse. Se non possiamo permetterci le carote, perlomeno si riponga il bastone".
Il più determinato finora, tra gli esponenti del Pd, e che non lascia nulla alla interpretazione soggettiva, Tonino Russo: "La scelta del Governo di aumentare l'orario di servizio dei docenti da 18 a 24 oltre ad essere indecente è inaccettabile. Su questo tema non ci sarà alcuna mediazione. La norma va semplicemente abrogata perché altrimenti la legge di stabilità non potrà essere votata. Purtroppo, le indiscrezioni che circolavano da qualche giorno si sono rivelate una drammatica e assurda certezza. Il governo incomprensibilmente ha voluto confermare l'impostazione iniziale".
"Personalmente ho già pronto l'emendamento abrogativo che sottoporrò alla firma di tutti i parlamentari. Ed il governo non pensi alla furbesca scorciatoia della questione di fiducia perché credo saremo in molti a non votarla. Tra il destino del governo da un lato e quello della scuola, dei docenti e dei discenti dall'altro, non si possono avere dubbi da che parte stare. Senza se e senza ma!"
E vivaddio ogni tanto c’è qualcuno che non la manda a dire, né parla con linguaggio pluridisciplinare. Così dovrebbe sempre esprimersi la politica

 


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