Più soldi alle scuole e precari stabilizzati
Un decreto ad hoc per la scuola. L’appuntamento è stato fissato per martedì prossimo, Consiglio dei ministri. Ma potrebbe slittare
IL PROVVEDIMENTO
ROMA Un decreto ad hoc per la scuola. L’appuntamento è stato fissato per martedì prossimo, Consiglio dei ministri. Ma potrebbe slittare. «Sarà comunque prima dell’inizio dell’anno scolastico», ha precisato ieri sera Dario Franceschini, ministro per il Rapporti con il Parlamento. Ci saranno più soldi per le scuole (e i giorni in più sono necessari per individuare le risorse), si cercherà di stabilizzare un numero importante di precari (l’idea è quella di un piano triennale), si darà un’accelerazione sui libri digitali (tenendo conto anche delle pressioni e richieste del mondo editoriale, e di tutto l’indotto - anche di occupazione), si vuole ridisegnare il nodo del dimensionamento delle scuole (con gli effetti che avrà sugli organici dei dirigenti scolastici).
NORME FUNZIONALI
Il percorso è quello indicato dal ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, e cioè un provvedimento organico. «Una serie di norme funzionali per l’inizio dell’anno scolastico e per il mondo della scuola» è la definizione del primo ministro Enrico Letta. Che ha parlato – in ossequio al profilo basso che le casse esauste dello Stato suggeriscono – di «segnali di speranza» per la scuola. L’Italia ha fatto pagare caro il costo della crisi alla galassia-istruzione. Un taglio di 3,5 miliardi di euro in 4 anni quando altri Paesi europei hanno affrontato la stessa emergenza blindando i fondi per la scuola.
L’emergenza precari sarà affrontata – è l’intenzione – con un piano in tre anni. Un docente ogni 7 in Italia è precario, più di centomila sono i supplenti ogni anno. «Immetterei in ruolo molti più insegnanti – ha ripetuto ieri il ministro – ma al momento le assunzioni previste sono quelle che possiamo fare viste le norme vigenti e le risorse disponibili». Il piano di cui dovrà discutere il governo prevederebbe 44mila immissioni in ruolo in 3 anni. Il sostegno sarà affrontato in modo energico: sono moltissimi i posti che sono affidati a supplenze annuali, e a questo punto – è la tesi del ministero dell’Istruzione – perché non darli a insegnanti di ruolo? L’intenzione sarebbe – ma qui siamo alle indiscrezioni, perché c’è molta cautela – quella di pianificare un aumento di un terzo dei posti a tempo indeterminato per il sostegno.
CONCORSO DIRIGENTI
Un altro nodo “cruciale” è l’impasse dei concorsi per dirigenti scolastici che sono stati annullati in alcuni regioni dal Tar. La Lombardia, in particolare, è stata bloccata da un errore materiale nella scelta delle buste. La Disal, uno dei sindacati dei presidi, ha denunciato che con l’anno scolastico che sta per cominciare, 424 scuole rischiano di restare senza dirigente nella sola Lombardia. La paura di ulteriori ricorsi ha bloccato ogni iniziativa-tampone, come quella di sottoscrivere incarichi temporanei.
INSEGNANTI INIDONEI
Un altro nodo spinoso è quello degli insegnanti inidonei. La norma del Dl 95 del 2012 che prevedeva il passaggio nella fila del personale Ata (ausiliario, tecnico e amministrativo) dei docenti non più in grado di insegnare (per una sopraggiunta invalidità, ad esempio) è stata bloccata. Ma in questo modo non si è neanche proceduto a mettere in ruolo 3.730 Ata, con disagi immaginabili in tutte le scuole coinvolte. Il governo avrebbe messo in agenda anche una soluzione per questa ennesima emergenza.
Alessia Camplone