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Più ore di lavoro per i prof insegnanti pronti alla rivolta

La questione diventerà un argomento in più per lo sciopero già indetto per domani dalla Flc Cgil. I lavoratori e gli studenti che aderiranno scenderanno in piazza in tutta Italia. Sono state proclamate 60 manifestazioni in contemporanea che coinvolgeranno anche le scuole non statali

11/10/2012
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Il Messaggero


di ALESSIA CAMPLONE

 


ROMA Per il mondo della scuola sarebbe una rivoluzione. Gli orari degli insegnanti di medie e superiori potrebbero aumentare di un terzo in più a settimana, senza aumenti di stipendio. Da 18 fino anche a 24 ore. Un intervento che avrebbe pesanti conseguenze in particolare sui precari, per i quali resterebbero meno posti da supplente. A lanciare l’allarme è stato il sindacato, a proposito della legge di stabilità appena varata dal governo Monti. «Abbiamo saputo sostiene il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo che avrebbero intenzione di aumentare l’orario degli insegnanti. Un aumento di 4 o 6 ore che coinvolgerebbe anche gli insegnanti di sostegno». Il provvedimento potrebbe incidere sulle supplenze brevi, che verrebbero tagliate.
Probabilmente a questo si riferiva ieri Pierluigi Bersani quando si è scagliato contro le misure del governo in materia di scuola: «Temo di non sbagliarmi, ma sotto la parola complicata di ingegnerizzazione ci sono tagli di 6.300-6.400 posti di lavoro per gli insegnanti». I prof sono già esasperati per il blocco dei contratti, al quale si aggiunge quello degli scatti di anzianità fino al 2017. Sull’ipotesi di un aumento dell’orario di lavoro a costo zero il ministero non conferma e non smentisce. Il responsabile dell’Istruzione Francesco Profumo ieri mattina, riferendosi alla legge di stabilità, ha parlato di «un contributo di generosità» chiesto al mondo della scuola. Non ha dato altri particolari, aggiungendo però che «nella prossima fase contrattuale bisognerà pensare a modalità diverse». Un ulteriore riferimento del ministro è a un contributo di 182 milioni da parte della scuola che sarebbe stato rispettato «ma non con tagli diretti». Una dichiarazione articolata che potrebbe corrispondere ai timori del sindacato.
La questione diventerà un argomento in più per lo sciopero già indetto per domani dalla Flc Cgil. I lavoratori e gli studenti che aderiranno scenderanno in piazza in tutta Italia. Sono state proclamate 60 manifestazioni in contemporanea che coinvolgeranno anche le scuole non statali.
Come se non bastasse gli oltre 10 mila nuovi insegnanti immessi in ruolo il primo settembre scorso in questi giorni devono fare i conti con il mancato pagamento dello stipendio a quasi un mese e mezzo dall’assunzione. Secondo il sindacato dell’Anief, che ha mandato una diffida al ministero dell’Istruzione, ci sarebbe stato un intralcio burocratico. I contratti sarebbero stati inviati solo in forma cartacea alle ragionerie territoriali del Tesoro che «potrebbero impiegare mesi - sostiene l’Anief - prima di riuscire ad erogare gli stipendi agli interessati».

 


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