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Piano scuola: Pantaleo (Flc), ora rinnovo contratto

Negativa nel documento - prosegue Pantaleo - è l’assenza di qualunque riferimento al rinnovo del contratto, fermo da 7 anni, nonostante si prefiguri un ridisegno di profili professionali e di materie regolate dal contratto

04/09/2014
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Rassegna.it

«Il documento del governo “La buona scuola” recepisce alcune proposte che Flc Cgil ha presentato negli ultimi due anni. Primo fra tutti la proposta di assunzione di 150 mila docenti che avvia la soluzione del problema del precariato. Sono anni che la Flc chiede la copertura dei posti disponibili. Quindi è una buona notizia. C'è però bisogno di avere certezze sulle risorse effettivamente disponibili. Positive sono anche: l’istituzione dell’organico funzionale, l’eliminazione delle “molestie burocratiche”, la restituzione del tempo pieno, la riforma degli organi collegiali». Così Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, commenta le misure annunciate dal governo.

«Negativa nel documento - prosegue Pantaleo - è l’assenza di qualunque riferimento al rinnovo del contratto, fermo da 7 anni, nonostante si prefiguri un ridisegno di profili professionali e di materie regolate dal contratto. Né si fa riferimento al sindacato come interlocutore privilegiato sulle materie inerenti il rapporto di lavoro o come interlocutore tout court nella consultazione (ben venga) che si intende lanciare sulla proposta. Nelle stesse ore in cui è stato proposto il piano scuola la Ministra Madia ha annunciato che non ci sono le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici».

«Molte critiche esprimiamo anche sull’abolizione totale delle anzianità degli insegnanti e sui criteri che si intendono introdurre nelle progresssioni delle carriere che sono faraginosi, incerti nel chi valuta che cosa, ispirati a logiche competitive per premiare una parte ed escudere altri docenti definendo in anticipo la percentuale dei cosidetti meritevoli. Si impostano le carriere sulla valutazione individuale dei singoli docenti e non incentivando il lavoro in team che può consentire un’effettiva innovazione dei modelli didattici e pedagogici della scuola. Peraltro le risorse sono le stesse degli scatti. Non vi è alcun riferimento al personale Ata la cui funzione è determinante per migliorare l'offerta formativa».

Un’ulteriore ingiustificata assenza, per Pantaleo, «è l’elevamento dell’obbligo scolastico a 18 anni mentre si piega l'istruzione ai bisogni delle imprese proponendo un modello di scuola che indebolisce la sua funzione sociale e democratica. Attiveremo iniziative in tutti i territori e siamo pronti al confronto con il Governo ma deve essere chiaro che i punti di partenza devono essere certezze di risorse, rinnovo del contratto nazionale e una scuola non piegata alle logiche aziendaliste»


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