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Piano scuola, la rivolta degli insegnanti

Dopo l’anticipazione di “Repubblica” su settimana di 36 ore e incentivi, l’altolà dei sindacati: dovete dialogare con noi Riserve anche dal Pd. Faraone: prima aumentare gli stipendi. Ma il ministro Giannini conferma: entro agosto la legge

03/07/2014
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la Repubblica

Corrado Zunino

La reazione dei sindacati degli insegnanti al Piano scuola è dura, e rapida. A “Repubblica” il sottosegretario Roberto Reggi, che ha ampie deleghe da parte del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, aveva anticipato: allungamento dell’orario a 36 ore, aumenti per i docenti che chiedono responsabilità e offrono competenze specifiche (lingue, informatica), istituti aperti fino alle 22 e fino alla fine di luglio, un unico canale di assunzione che passa per la laurea magistrale.
Ieri, di prim’ora, la rappresentativa Gilda ha parlato apertamente di sciopero: «La scuola viene considerata dalla politica come una caserma, per certi versi un’azienda», ha detto il coordinatore Rino Di Meglio, «se quello che il ministro Giannini vuole presentarci è un contratto di autorità, scavalcando
i sindacati, da settembre sarà guerra aperta». E così i Cobas: «Invitiamo i sindacati di base a un’azione comune», la Cub scuola. La Cgil (Flc) parla di tagli montiani: «Nomi nuovi, ma pratiche vecchissime. Legge delega al posto del contratto, lavoro gratis, raddoppio delle ore per i docenti e licenziamento dei precari». Ma è disposta a discutere «tutti i cambiamenti necessari». L’Anief: «È uno tsunami che spazza via quasi mezzo milione di supplenti e riduce di un anno le superiori». L’Ugl, a destra, è critica, la Cisl aperta. Per gli studenti «il ministro non ha un’idea di scuola» e amplifica «la retorica del docente fannullone», ma l’Uds chiede di portare avanti l’idea degli istituti aperti fino a sera.
Il ministro Giannini conferma che la riforma contrattuale
correrà veloce: «Entro la fine dell’estate presenteremo il decreto legislativo per la riorganizzazione della scuola. Se possibile, prima delle ferie estive. Decreto per le cose più urgenti e poi, probabilmente, una legge delega».
Nel Pd ci sono già voci diverse. Francesca Puglisi, capogruppo Pd in commissione Istruzione al Senato, si allontana dalla Cgil: «Scuole aperte tutto il giorno, anche per fare musica e sport. Chi tuona preventivamente contro, sbaglia. Questa proposta accoglie le linee guida di molti sindacati». Davide Faraone, responsabile Scuola del Pd, e la parlamentare Simona Malpezzi, chiedono invece un aumento per tutti: «Alla crescita dell’orario scolastico degli insegnanti dovrà corrispondere una crescita delle retribuzioni. Il contratto è bloccato da ben sette anni». Favorevole alla riforma il Pdl.​


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